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Inter, Marcus Thuram: "Vinciamo e siamo felici assieme. Sento di essere qui da anni"

L'attaccante nerazzurro: "Ho tanta fame di vincere, altrimenti non sarei qui. Mio fratello Kephren è più forte di me"

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Undici gol e undici assist sin qui per Marcus Thuram, che sta vivendo una prima stagione all'Inter con numeri molto importanti: "Sin da piccolo mi dicevano che sarei stato un numero 9 ma a me piaceva dribblare e stare sull'ala, poi ho parlato con mio padre Lilian e dall'anno scorso ho deciso di giocare centravanti. Mi ispiro a Benzema, sarebbe bello arrivare al suo livello. Qui ho imparato tantissimo, soprattutto nel posizionamento senza palla perché in Serie A si lavora tanto tatticamente. Ma posso crescere ancora in tutto, spesso dopo l'allenamento mi fermo per fare lavoro extra, devo diventare più cattivo in area". L'attaccante francese spiega il segreto dell'Inter capolista: "Amiamo veramente giocare assieme, siamo un gruppo molto unito. Sono arrivato a luglio ma mi sembra di essere qui da anni".

Immediato il feeling con Lautaro Martinez, un'intesa che ha archiviato subito la coppia d'attacco con Romelu Lukaku: "Le mie migliori prestazioni proprio contro la Roma del belga? Una casualità. Ma anche l'assist all'andata contro la Juve era importante, per me sono come gol. Lautaro? Forse dovrebbe sorridere di più! (ride, ndr). Ogni giorno mi ricorda la finale persa ai Mondiali contro la sua Argentina... Io sono molto allegro, sin da piccolo e non tutti lo hanno sempre apprezzato. E dormo 14 ore al giorno" le parole nell'intervista al Corriere della Sera.

Thuram preferisce non sbilanciarsi sullo scudetto: "Mancano ancora tante gare, noi proviamo a vincere ogni partita. La Champions? Contro l'Atletico sarà durissima, sfida bella contro un avversario forte". La voglia di alzare trofei è tanta: "Sì, altrimenti non sarei qui all'Inter. Voglio vincere tutto quello che c'è da vincere".

Infine, sul caso razzismo subito dall'amico Maignan a Udine: "L'ho sentito, quello che gli è successo è brutto ma non nuovo. Uscire dal campo è stato il gesto giusto. Speriamo che si possano fare passi avanti perché sono cose che si ripetono da sempre e nulla sembra cambiare".

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