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L'Inter cambia allenatore ma non pelle: resta Cecchi, garanzia tattica dei nerazzurri

Dietro ai successi e al gioco di Inzaghi c'è uno dei suoi collaboratori, che l'Inter si è tenuta stretta: non andrà in Arabia

di Andrea Cocchi
05 Giu 2025 - 15:20

All’Inter hanno le idee chiare. O meglio, conoscono bene il valore di chi lavora nel club. Inzaghi, partito per l’Arabia, si è portato dietro il suo staff. Su un nome, però, la società ha posto il veto: quello di Mario Cecchi. Poco noto al grande pubblico, lo si vedeva spesso seduto dietro a Simone o a Farris con l’auricolare nell’orecchio, per ascoltare quanto vedeva dall’alto il suo collaboratore, Riccardo Rocchini, seduto in tribuna. E si sa che le situazioni tattiche di vedono molto meglio se si osservano a una giusta altezza.

Mario Cecchi è stato molto più di un match analyst e qualcosa in meno di un secondo (che da sempre, per Inzaghi, è Farris). Cecchi guida le esercitazioni sul campo, dopo aver visualizzato con lo staff le clip video dei prossimi avversari e averle mostrate alla squadra. Quando dalla teoria si passa alla pratica, il suo contributo è enorme nell’ideare delle esercitazioni specifiche per andare a colpire i punti deboli di chi ci troverà di fronte o limitarne le caratteristiche più pericolose. Durante la partita interviene spesso per avvertire l’allenatore quando, per esempio, è il caso di impostare a quattro, oppure verso quale zona cercare di più il cambio di gioco.

Classe ‘69, è partito ad allenare le giovanili dell’Empoli prima di entrare stabilmente nello staff di Inzaghi, prima alla Lazio e poi all’Inter. Ora però le strade si dividono. Simone ha scelto l’Arabia e si sarebbe portato anche lui ma l’Inter sa bene quanto il contributo di Cecchi sia importante in un calcio che fa dell’organizzazione di gioco il suo punto di forza. La dirigenza nerazzurra non vuole buttare al vento un lavoro di quattro anni che, in ogni caso, ha mantenuto l’Inter ad alti livelli di gioco e risultati. La continuità è la cosa più logica da perseguire. E per farlo è ovvio partire da chi ha contribuito a dare un’identità tattica fortissima ai nerazzurri.

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