Le parole del Ceo del club arabo hanno amareggiato il club nerazzurro, convinto dell'incertezza del tecnico
Dopo il danno, pesante, della finale di Champions League persa malamente e l'addio immediatamento successivo che ha costretto la società a cambiare velocemente i piani, la separazione tra Inter e Simone Inzaghi continua a far discutere per tempi e modi. Il Ceo dell'Al Hilal ha ammesso l'accordo trovato con il tecnico italiano già prima della finale contro il Psg, con la firma sui contratti apposta dopo il match solo per questione di rispetto. Logico e umano a questo punto porsi delle domande sulla disastrosa serata di Monaco di Baviera.
Probabilmente in finale di Champions non sarebbe cambiato nulla, ma l'uscita ufficiale della società araba ha dato molto fastidio alla dirigenza nerazzurra, un disappunto forse ancora superiore a quello provato dai tifosi dell'Inter. La società, prese per vere le parole dell'Al Hilal, è normale che si possa sentire delusa dal comportamento di Simone Inzaghi che per settimane ha rimandato l'appuntamento con Marotta e la dirigenza dichiarandosi combattuto se rinnovare un progetto a Milano o cedere alle lusinghe dell'Arabia Saudita. Che invece erano già state accettate, a quanto pare.
Così facendo l'Inter sarebbe rimasta doppiamente spiazzata, rimanendo coinvolta in una sorta di incertezza - che in realtà tale non era - che ha legato le mani ai dirigenti anche e soprattutto nei movimenti per cercare il sostituto dello stesso Inzaghi.
Quel che resta sono le macerie di un finale brutto, non solo in campo, ma soprattutto al di fuori dello stesso. E tante, troppe domande e insinuazioni che vista la poca chiarezza, ufficializzata dall'uscita di Calzada, sono tornate presto di moda. E se avesse già comunicato la decisione ai suoi giocatori prima della finale, distraendoli? E se avesse davvero provato a coinvolgere Barella e Bastoni nel progetto Al Hilal? Tanti se, tanti ma che non troveranno risposta. Forse, visto l'uscita sulle tempistiche dell'accordo che hanno fatto irritare l'Inter.