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IL RETROSCENA

Il Ceo dell'Al Hilal: "Inzaghi? Tutto già deciso prima della finale. La firma dopo per rispetto"

Esteve Calzada alla BBC: "Il suo ingaggio frutto di un duro lavoro"

17 Giu 2025 - 16:43
 © Getty Images

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Esteve Calzada, amministratore delegato dell'Al Hilal, ha rilasciato un'intervista alla tv inglese BBC in cui ha raccontato un retroscena sull'arrivo di Simone Inzaghi. Parole che non faranno di certo piacere ai tifosi interisti sulle tempistiche del milionario accordo con il club arabo. "Era già tutto deciso, ma non era stato firmato prima della finale solo perché Inzaghi per rispetto ci ha chiesto di aspettare - le parole del Ceo - Potrebbe sembrare qualcosa di improvviso, ma è il risultato di un duro lavoro. Inzaghi stava per giocare una partita importantissima e ci ha chiesto di mettere tutto da parte fino a dopo la finale".

Su cosa si aspetta l'Al Hilal da Inzaghi. "In questa stagione siamo arrivati ​​secondi, un risultato al di sotto a quelle che erano le nostre ambizioni - ha spiegato Calzada -. Molto semplicemente, ciò che ci aspettiamo dal nuovo allenatore è che ci aiuti a vincere di nuovo e a riconquistare il campionato". 

Il primo banco di prova di Inzaghi sarà il Mondiale per Club, co-esclusiva Mediaset, in corso di svolgimento negli Usa: "È una grande opportunità per noi di mostrare il nostro prodotto e anche di mettere alla prova il nostro livello, perché non abbiamo molte altre opportunità. Non siamo qui per scambiare maglie con i giocatori del Real Madrid, né solo per metterci in mostra. Abbiamo una squadra molto talentuosa, con l'arrivo di un nuovo allenatore di fama mondiale, e per questo ci presentiamo al torneo con la massima ambizione".

Idee chiare anche sul mercato e un avvertimento a calciatori e procuratori alla caccia di ingaggi faraonici: "Stiamo prendendo di mira i giocatori più grandi. Siamo molto ambiziosi, ma dobbiamo vedere la voglia di fare del giocatore stesso e la transazione deve funzionare in entrambi i sensi. L'unica cosa che abbiamo cercato di ricordare ai giocatori e agli agenti è che sì, siamo sauditi, ma qui non stampiamo i soldi! Il mio ruolo come Ceo è quello di assicurarmi che il club venga gestito in modo efficiente, in modo da avere il budget più ampio possibile per avere giocatori importanti, ma non a qualsiasi costo. Ecco perché a volte abbandoniamo sostanzialmente le trattative, perché vogliamo che i giocatori siano davvero desiderosi di venire e non siano solo alla ricerca dei soldi".

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