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Inter, Zanetti: "Maldini persona vera, difende la maglia come faccio io"

Il vicepresidente nerazzurro: "La vita fuori dal campo è differente ma mi piace perché faccio tutto con passione"

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© ipp

Ottavo anno da vicepresidente nerazzurro per Javier Zanetti che ripercorre la carriera da calciatore prima e dirigente poi a Inter TV: "Ricordo il mio primo giorno, presentazione con Sebastian Rambert che ai tempi era più famoso di me. E poi Facchetti, mi ha insegnato tanto e mi manca tanto". Il primo trofeo con l'Inter è la Coppa Uefa 1998 contro la Lazio con un (gran) gol segnato: "Quel gruppo poteva vincere di più, poi abbiamo capito perché non accadde. Ma sul campo lasciavamo tutto, Simoni era il nostro condottiero".

Si passa ai derby ("Partite molto sentite, San Siro pieno è un'emozione unica") e arrivano grandi complimenti per Paolo Maldini, rivale in campo prima e da dirigente adesso: "L'ho sempre ammirato, persona reale e molto rispettosa. Lui difendeva la maglia e la storia del club come facevo io, rimane questa grande amicizia".

Prima del ciclo vincente, ci sono stati anni difficili: "Quando parlo con i ragazzi di oggi, che magari si abbattono dopo una sconfitta, gli dico sempre che l'Inter è resiliente. Anche a Moratti dicevo che il nostro momento sarebbe arrivato e il tempo mi ha dato ragione". Il ricordo dell'ultima partita a San Siro: "Fu molto emozionante, sarei uscito dallo stadio ad abbracciare tutti i tifosi che ancora oggi mi dimostrano affetto: è la cosa più bella".

Infine, l'ultimo flash della Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus qualche mese fa e la foto con tutti i dirigenti nerazzurri: "In quella foto c'è il lavoro di chiunque faccia sì che la squadra renda al meglio. Mi auguro sarà sempre così, che ci sia unione d'intenti e che l'Inter viva altre serate così. Mi piace anche questa vita, diversa da quella di calciatore, perché faccio tutto con passione, senza interessi personali, sempre legato a questo club".

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