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Inter, occasione d'oro: il primato in classifica nel mirino

Nerazzurri soli in testa battendo il Chievo: non accadeva dal 2015/16

02 Dic 2017 - 11:27

Era un dicembre come questo, freddo come questo e con lo stesso avversario da rincorrere. Ed era anche un'Inter simile a quella di oggi. Un po' sorprendente ma solida, cinica e con un allenatore importante in panchina (Mancini). Come poi andò quella stagione, il 2015/16, è quasi superfluo ricordarlo perché in fondo a una corsa cominciata con uno sprint i nerazzurri arrivarono con il fiato corto e una classifica non del tutto esaltante (4° posto e qualificazione per l'Europa League, ndr). Ma oggi, con il Napoli al centro del mirino di Spalletti, l'Inter potrebbe tornare a essere regina. E non per una notte, come già accaduto. Ma per una settimana almeno. In testa, da sola. E chissà se continuerà a non soffrire di vertigini.

Fatto sta che tra i due litiganti - Napoli e Juve -, a godere potrebbe essere proprio l'Inter. Che continuerà a parlare poco di scudetto ma non smetterà intimamente di crederci. E che, battendo il Chievo tra qualche ora a San Siro, si toglierà lo sfizio di guardare tutti dall'alto in basso.

A Milano, di scudetto, hanno cominciato a parlare poco alla volta. Anche ricordando quella stagione lì, quella in cui con Mancini sembrava poter essere l'anno buono e poi finì come finì. Però, dicono, "noi ci siamo". E lo ripetono senza arroganza per chiarire a tutti che quest'anno tocca fare i conti anche con loro. Lo dice Icardi e, a modo suo, lo dice anche Spalletti. Il condottoriero in panchina e il capitano in campo. La mente e il braccio, armato, di quella che, oggi, già oggi, è l'unica squadra imbattuta del nostro campionato.

Certo è che bisognerà fare un passo alla volta. Il Chievo è squadra organizzata, mai facile da battere e, tra l'altro, da affrontare per la prima volta con qualche problema di formazione. Ma l'entusiasmo, la voglia di mettere il muso davanti a tutti, potrebbe dare nuovamente la spinta giusta per saltare anche quest'ultimo ostacolo. Poi ci sarà la Juve, sabato prossimo, allo Stadium, e sarà tutta un'altra storia. Intanto, però, l'Inter vuole arrivare allo scontro diretto da lepre e non da cacciatore. Da primatista e non da inseguitrice.

Si è parlato per giorni di Maxismo e Sarrismo, della sfida totale tra due filosofie di gioco quasi agli antipodi, e ci si è dimenticati di ricordare lo Spallettismo, che non è né ricerca estrema dell'estetica né attenzione maniacale all'equilibrio e alla concretezza. E' qualcosa che sta a metà. Non è un caso in questo senso che l'Inter potenzialmente capolista non abbia né la miglior difesa né il miglior attacco. E' quasi un inedito per il nostro campionato. Però in questa assenza di primati numerici, potrebbe nascondersi il punto di equilibrio. Un equilibrio che rompe Icardi a suon di gol. Intanto quella di domenica pomeriggio, a San Siro, è un'occasione grande così. Non vale lo scudetto, non vale nemmeno un piccolo pezzo di scudetto, ma vale.

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