IL RACCONTO

Inter, Lukaku: "Con Conte non ti arrendi mai. Ma se non fai quel che vuole..."

L'attaccante nerazzurro racconta l'impatto con la Serie A e con il tecnico nerazzurro

  • A
  • A
  • A

"Conte ci incoraggia a fare di più, con lui non ci arrendiamo mai". Il senso della stagione dell'Inter e di Romelu Lukaku sta tutta in questa frase, pronunciata dallo stesso attaccante belga in una intervista rilasciata ai media inglesi in cui ha spiegato il perché della scelta di lasciare lo United, approdare in Serie A e sposare il progetto nerazzurro: "Avevo bisogno di ritrovarmi. L'anno scorso è stato difficile per me dal punto di vista professionale, perché le cose non andavano come volevo: dovevo trovare dentro di me quello che mancava e sono arrivato alla conclusione che era tempo per me di cambiare ambiente. Ho preso la decisione a marzo e sono andato a parlare con la dirigenza. E penso si aver preso la decisione giusta. Il Manchester United ha lasciato spazio ai giocatori più giovani, quindi penso che sia stata una soluzione vantaggiosa per entrambi".
 

In nerazzurro, sinora, Lukaku è andato persino oltre le più rosee aspettative. Leader in campo e nello spogliatoio, finalizzatore e uomo squadra, centravanti perfetto per l'idea di calcio di Conte: "Le persone intorno a noi sono cariche ma noi giocatori nello spogliatoio siamo concentrati sul lavoro che dobbiamo fare perché il tecnico ci sta addosso ogni giorno. È una buona cosa perché ricordo le prime sessioni di allenamento, un lavoro fisico a cui non ero abituato" ha proseguito Lukaku a SkySportUK. "Ma Conte è sempre lì, che incoraggia ogni giocatore a lavorare. Quando mi guardavo intorno, nessuno si lamentava, tutti se la cavavano. Per me è stato qualcosa di speciale perché a volte gli allenatori stanno in disparte a fare battute perché magari non ce la fai. Lui vuole che tu faccia di più, ma ti incoraggia a fare di più. Sembra difficile ma nessun giocatore si arrende, perché ti dà l'energia per continuare. E lo dimostra l'intensità in campo".

"Siamo la squadra che corre di più, creiamo molte possibilità e abbiamo una grande difesa perché fino alla fine non ci arrendiamo. Ho pensato che finalmente il mio pieno potenziale poteva emergere. Poi Conte non è uno da deludere, te lo dice anche apertamente, ti dice dritto in faccia se fai bene o sbagli. Ricordo una delle mie prime partite di Champions League contro lo Slavia Praga, in cui giocai davvero male, come se fossi spazzatura quel giorno. E lui mi rimproverò di fronte a tutta la squadra. Non mi era mai successo in carriera. Mi ha detto che mi avrebbe tolto dopo cinque minuti se avessi continuato così. Abbiamo giocato il derby di Milano subito dopo e ho disputato una delle migliori partite della stagione. Ha rafforzato la mia fiducia ma mi ha svegliato allo stesso tempo. Lo fa a tutti, non importa chi sei. Tutti sono uguali: lavori duro, ti alleni duramente e giochi. Se non fai quello che dice, non giochi". 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments