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L'INTERVISTA

Inter, Lautaro Martinez: "Io tra i cinque attaccanti più forti del mondo, sogno il Pallone d'Oro. Inzaghi? Non sapevamo dell'addio"

Il capitano nerazzurro è tra i candidati al premio individuale, ma è tornato sulla finale persa: "Il dolore più profondo mai provato"

06 Set 2025 - 14:33
 © Getty Images

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Lautaro Martinez è il capitano condottiero dell'Inter e dopo un'estate complicata per i postumi del finale della scorsa stagione e le parole dopo il Mondiale per Club che hanno smosso l'ambiente ("chi vuole andare via, se ne vada") è tornato a parlare da leader. Candidato al Pallone d'Oro 2025, l'attaccante argentino ha ripercorso i temi più importanti della stagione in una intervista con France Football: "Abbiamo giocato e perso due finali di Champions in tre anni, ogni volta abbiamo fatto un ottimo percorso ma ci è sempre mancato qualcosa nell'ultima partita - ha commentato Lautaro -. È molto, molto doloroso. Lo 0-5 contro il PSG ho fatto fatica ad accettarlo perché eravamo molto fiduciosi e ben preparati. Niente è andato come sperato, resta una cicatrice da guarire con il tempo. Per una settimana però il dolore è stato fortissimo, ma bisogna voltare pagina. È stato il dolore più profondo che abbia mai provato".

"Sapevamo che sarebbe stato difficile perché il PSG è molto forte - ha continuato Martinez -, ma in quella partita non siamo stati bravi. Hanno meritato con una prestazione molto bella". In quell'atto finale Lautaro non era al meglio dopo un infortunio subito a Barcellona nell'andata della semifinale: "Ero un po' infortunato, mi ero stirato a Barcellona. Per sei giorni prima del ritorno, ho fatto due sedute di fisioterapia al giorno, lavorando in palestra. Il giorno prima, era ancora molto dolorante, ma ho messo una fasciatura e sono andato. Ho parlato con i medici per prepararmi al meglio per la finale, nelle condizioni che ritenevo possibili. Ho lavorato duro, molto duro, ma il muscolo non riusciva a recuperare completamente. Onestamente, ero guarito, pronto a giocare. Ma mi sentivo diverso, non al 100%".

Per qualcuno l'atteggiamento avuto in finale dall'Inter sarebbe stato spiegabile anche con l'addio annunciato da Simone Inzaghi, ora all'Al Hilal, ma non per il capitano nerazzurro: "Il suo futuro non ha influito sul finale di stagione negativo, ognuno può fare le scelte che preferisce. Anche perché il mister non ci ha comunicato di aver ricevuto un'offerta e che se ne sarebbe andato, eravamo tutti concentrati sugli obiettivi. È sempre stato professionale, era la nostra testa pensante".

Anche dopo il Mondiale per Club c'è stata qualche tensione con dei commenti che hanno scatenato qualche riflessione anche nei confronti di Calhanoglu: "Avevo visto cose che non mi erano piaciute, ma le mie affermazioni non erano rivolte in modo specifico ad Hakan. Ne abbiamo discusso con squadra, allenatore e dirigenza. È stato un malinteso poi chiarito. Ora c'è l'inizio di un nuovo ciclo, ci farà bene ripartire con nuovi obiettivi e punti di forza".

Uno dei prossimi obiettivi, appunto, potrebbe essere il Pallone d'Oro dopo il deludente settimo posto dell'edizione 2024: "Mi aspettavo di finire più in alto in classifica dopo la stagione fatta tra Serie A e Copa America, ma rispetto i giudici. Non so se Messi aveva ragione nel dire che me lo sarei meritato più di Rodri, ma per me i premi individuali sono importanti perché se arrivano vuol dire che si è fatto bene col collettivo che viene sempre prima del singolo. Essere tra i 30 candidati è già una ricompensa, ma sogno di vincere il Pallone d'Oro. A volte penso di essere sottovalutato, ma a 28 anni sono molto contento della carriera che sto avendo perché sono sempre progredito. Aspiro ad essere più riconosciuto, sicuramente sono tra i primi cinque attaccanti più forti del mondo per quello che ho fatto negli ultimi anni. Sarà comunque difficile fare meglio del settimo posto al Pallone d'Oro 2025" ha commentato Lautaro Martinez.

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