Inter, i sei giorni di Spalletti: reazione a Parma o addio. Un nome solo scalda i tifosi: Cambiasso

Il tecnico nerazzurro è sotto esservazione ma esonerarlo sarebbe un salasso economico

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Per i tifosi il nome è uno solo: Cambiasso. Per la società, invece, una soluzione possibile, la più probabile, ma ancora prematura. Il futuro di Spalletti non è ancora segnato, di certo però la sua panchina è sotto osservazione e sabato a Parma l'allenatore toscano si gioca tanto. Il Cuchu come traghettatore è un'ipotesi che potrebbe tradursi in realtà solo se l'Inter non mostrasse una decisa reazione al Tardini e solo se l'attuale tecnico nerazzurro desse prova di non avere più in mano lo spogliatoio.

Dal vertice allargato successivo al ko col Bologna (con Spalletti presente), così come da quello più ristretto (senza il tecnico), è uscita una linea attendista da parte del club: nessuna decisione affrettata (va ricordato che un esonero sarebbe un vero e proprio salasso economico visto che Spalletti ha da poco rinnovato il contratto fino al 2021 con un stipendio netto di 4,5 milioni a stagione) perché davanti c'è una settimana libera da impegni per lavorare, per recuperare la condizione psico-fisica e per dare un segnale di discontinuità, chiaro e inequivocabile. Il Parma come spartiacque, dunque, perché c'è un posto Champions da difendere e poi, quattro giorni dopo, un cammino in Europa League da affrontare e portare avanti obbligatoriamente il più possibile (giovedì 14 c'è l'andata dei sedicesimo contro il Rapid Vienna).

Solo in caso di tracollo, quindi, l'ipotesi traghettarore si tradurrà in realtà: Esteban Cambiasso, argentino di ferro, è già stato pre-allertato
 

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