Inter, dalle stalle alle stelle: capolavoro Spalletti nel derby

Vecino trequartista, Lautaro non fa rimpiangere Icardi e grande spirito di gruppo

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Il funerale (sportivamente parlando) era già pronto, la data sulla lapide era già stata scritta (17 marzo 2019), ma quella che doveva essere la sua Ultima Cena si è trasformata in un'abbuffata nerazzurra e Luciano Spalletti ha fatto il suo personale capolavoro. Il tecnico è stato bravo in sole 72 ore a trasformare la sua Inter, da incerottata e inguardabile contro l'Eintracht a radiosa e affamata contro il Milan. Come da lui stesso ammesso a fine partita, il lavoro principale è stato nella testa dei suoi ragazzi, iniettando loro la consapevolezza nei propri mezzi e riuscendo a compattare il gruppo, ora più che mai sempre più squadra con la 'S' maiuscola.

Dal punto di vista tattico, l'allenatore nerazzurro ha dato scacco matto a Gattuso con la mossa di schierare Vecino come trequartista. L'uomo dei gol pesanti ha mandato in crisi il Milan, pressando in fase di non possesso sul portatore di palla rossonero e trovando spazi e inserimenti con i giusti tempi come in occasione del gol che ha sbloccato la gara. E' stata anche la notte di de Vrij, sul banco degli imputati dopo l'eliminazione dall'Europa League, e bravo insieme a Skriniar a disarmare il pistolero Piatek, il pericolo pubblico numero 1 che in 90' e passa non l'ha vista praticamente mai. Il gol del momentaneo 2-0 è stato per l'olandese la classica ciliegina sulla torta. La difesa ha retto l'urto rossonero nel secondo tempo e ha realmente sofferto solo sulle palle da fermo, da dove sono arrivati i gol di Bakayoko e Musacchio.

Un'Inter costruita in estate sull'asse Icardi-Nainggolan è resuscitata proprio nel giorno in cui i due suoi giocatori più rappresentativi, per motivi diversi, non erano in campo. Mai come ieri sera si è vista in campo e fuori (tante le foto sui social pubblicate dai giocatori esultanti nello spogliatoio) una squadra unita e che ha remato tutta nella stessa direzione. La lampante dimostrazione che, come amano ripetere gli allenatori da ogni latitudine, il gruppo viene prima del singolo. Poi è solo una fortuna se come vice-Icardi ti ritrovi un ragazzotto di nemmeno 22 anni che gioca di più per la squadra, partecipa di più alla manovra e gode anche nel giocare per i compagni. Lautaro Martinez cancella l'assenza di Icardi, con un assist e il rigore che sigilla il derby. "Basta guardarlo negli occhi per capire che ha personalità. E' un leader" le parole del miele di Spalletti per il nuovo idolo della Curva nerazzurra.

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