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Fiorentina, Commisso attende le scuse ma l'Inter ritiene chiuso il caso

Amarezza in casa nerazzurra: pur non ritrattando la versione del caos negli spogliatoi, si ritiene comunque conclusa la vicenda

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La notte non ha portato consiglio, evidentemente, e le posizioni di Fiorentina e Inter restano distanti. Rocco Commisso attende le scuse per la ricostruzione del caos avvenuto negli spogliatoi al termine del match del Franchi ma i nerazzurri, pur non cambiando versione, ritengono concluso il caso e non procederanno oltre. L'Inter ha fatto trapelare che i propri dirigenti sono stati insultati in tribuna e che alcuni dirigenti viola avrebbero poi preso a pugni la porta degli spogliatoi nerazzurri. Ricostruzione che la Fiorentina ha smentito con forza, affidandosi a una nota ufficiale.

Secondo il club gigliato Commisso sarebbe andato negli spogliatoi viola per complimentarsi con la squadra nonostante la sconfitta e il dg Barone avrebbe solo aperto una porta che favoriva il passaggio dalla tribuna autorità proprio verso gli spogliatoi per seguire il presidente e fare i complimenti a calciatori e allenatore.

L'Inter non ritratta ma non si scuserà: in casa nerazzurra c'è amarezza per le offese ricevute e in generale per il clima infuocato del post partita ma sia la squadra che la società preferiscono concentrarsi subito sulla partita di mercoledì contro il Viktoria Plzen e che sarà decisiva per il passaggio agli ottavi di Champions League.

LA FIORENTINA: "ATTENDIAMO LE SCUSE DELL'INTER"
"ACF Fiorentina smentisce categoricamente tutte le voci che attribuiscono al Presidente Commisso o ad altri Dirigenti viola comportamenti violenti avvenuti al termine della gara. Il Presidente Commisso alla fine della partita è semplicemente sceso all'interno degli spogliatoi della Fiorentina per complimentarsi con il Mister ed i ragazzi per l'ottima prestazione. Il Presidente Rocco Commisso aspetta le scuse ufficiali da parte dell’Inter e del suo presidente Steven Zhang e di chi ha messo in giro queste notizie false, ristabilendo al più presto la verità".

 

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