L'esterno nerazzurro a Premium Sport: "Ho scelto l'Inter perché è un club vincente e ambizioso, non me ne sono mai pentito"
"Il mio e il nostro bilancio all’Inter non è quello che ci aspettavamo. Ora stiamo iniziando un percorso nuovo, sperando che sia quello giusto e quello positivo". Così Antonio Candreva esamina i primi mesi all'Inter. Ai microfoni di Premium Sport, l'esterno nerazzurro ammette: "Siamo partiti con delle difficoltà, anche noi abbiamo delle colpe, adesso abbiamo girato pagina e siamo ancora in grado di migliorare la nostra classifica".
"Ho scelto l'Inter perché è un club vincente, ambizioso e perché è un club che mi ha cercato fortemente in Italia. Sono orgoglioso di far parte di questa famiglia. Non ci ho pensato tanto, quando un club come l'Inter ti cerca non bisogna fare calcoli: è stata una scelta che è arrivata immediatamente - afferma Candreva - Penso che sia l’ultima opportunità in una grande squadra. Sono arrivato in una grande società, in un'età dove ho acquisito esperienza e penso che potrò dare molto a questa squadra".
Nonostante le difficoltà di questi primi mesi nerazzurri, Candreva non è pentito della sua decisione: "Assolutamente no, non conosco questa parola. Ho sempre voluto l’Inter dal primo giorno che mi ha cercato: è sempre stata la mia prima scelta e sono orgoglioso di indossare questa maglia", dichiara ammettendo di essere stato corteggiato anche da Napoli e Atletico Madrid. "Mi hanno cercato, c’è stato un interessamento ma poi le parti non hanno trovato un accordo".
"Con l’Inter il sogno è quello di tornare a vincere nei prossimi anni", dice, mentre "fare una seconda parte di campionato diversa dalla prima per riportare l'Inter dove merita", è l'obiettivo per il 2017. Ci vorrà un grande girone di ritorno dopo i primi travagliati mesi segnati dall'addio di Mancini, l'arrivo di De Boer e poi quello di Pioli: "Penso che bisogna accettare la scelta di Mancini. Poi è arrivato mister de Boer che ha lavorato con intensità e con voglia di migliorarci ma purtroppo siamo figli dei risultati che non sono arrivati e lui ha pagato. Ora con Pioli abbiamo una nuova identità e speriamo che sia quella giusta. Stiamo cercando di costruire un gruppo vincente per cercare di raggiungere la Champions League".
La qualificazione alla prima competizione europea resta l'orizzonte primario: "E’ l’obiettivo principale perché un top club come l'Inter deve ambire a obiettivi importanti, quindi alla Champions League. Tutti insieme dobbiamo ambire a questo traguardo".
E ambizioso è l'aggettivo che Candreva sceglie anche per definire Suning: "E'una proprietà che è molto vicina alla squadra, sia agli allenamenti che la domenica - dice - noi giocatori dobbiamo seguirli in questa direzione. Io ringrazio Suning, sono stato il loro primo acquisto e sono onorato di questo. Ora tocca a me dimostrare che qui posso stare per molto tempo".
Parentesi a parte merita l'argomento Pioli, con il quale Candreva ha avuto uno screzio ai tempi della Lazio: "Per quello che si è detto e scritto si è andati oltre alla verità. Lui scelse Biglia come capitano ma il gruppo prese quella decisione in maniera positiva – ricorda il centrocampista - C'è stato subito il chiarimento e poi è iniziato il campionato ed è finita lì. Quando è arrivato all'Inter sono stato contento perché sapevo che il mister è molto preparato. Alla Lazio abbiamo raggiunto degli ottimi risultati ed ero contento perché sapevo che avrebbe potuto dare una grossa mano all'Inter. Lavoriamo molto con lui, studiamo parecchio gli avversari e prepariamo al meglio le sfide". Candreva ammette di aver siglato una tregua con l'allenatore, quando il tecnico è arrivato alla Pinetina: "Quello successo alla Lazio era acqua passata, era un’altra esperienza in un altro ambiente. Abbiamo parlato della nostra esperienza all'Inter che deve essere vincente per entrambi e per la squadra. Il ruolo? Io sono a disposizione del mister e cerco di dare sempre tutto per la squadra. Se in alcune gare devo fare il terzino mi sacrifico volentieri, l'importante è che si vincano le partite".
Candreva getta uno sguardo anche al suo passato: la Lazio. "Sono stati i quattro anni e mezzo più belli della mai carriera. I tifosi sono stati sempre straordinari e, me li porterò dentro il mio cuore - dice - Quello nel derby è stato il più importante e il più significativo: è il gol che mi porterò per sempre dentro". "Con Lotito avevo un bellissimo rapporto, con me ha sempre avuto un comportamento esemplare", ha aggiunto, dribblando le domande di mercato su Biglia, indicato come uno degli obiettivi nerazzurri. "Servirebbe all'Inter? Questo non lo so perché non faccio l’allenatore e non mi occupo di mercato. Io ho grande fiducia dei miei compagni e me li terrei tutti".
Candreva poi definisce "indimenticabile e molto importante per noi e i tifosi", la vittoria sulla Juve, ma esprime rammarico per il pari nel derby: "Per quello visto in campo, meritavamo la vittoria", dice.
Infine un pensiero anche alla Nazionale: "In due anni Conte ci ha trasmesso qualcosa di unico che solo lui possiede. Il cambio con Ventura è stato comunque positivo: è un grandissimo allenatore e prepara le gare nei minimi dettagli. Si è aperto un nuovo ciclo e spero che sarà positivo e vincente – afferma - Con la Nazionale sogniamo di essere protagonisti anche nel Mondiale in Russia nel 2018".