FIORENTINA

Fiorentina, Prandelli si presenta: "Io allenatore e tifoso. Sarri? Fantacalcio"

L'ex ct della Nazionale esalta Mancini: "Ha grandi meriti"

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"Per la prima volta un allenatore è tifoso": così vede il suo ruolo alla Fiorentina il nuovo allenatore viola Cesare Prandelli, che ha preso il posto dell'esonerato Beppe Iachini. Per Prandelli è un ritorno a Firenze, sua città di adozione, dove ha allenato già anni fa: "Molto spesso - ha detto ai microfoni di Radio anch'io sport- succederà che il mio modo di interpretare le partire sia lo stesso dei tifosi. Conosco questa piazza, so che chiede molto alla squadra ma dà anche tutto. Tornare dopo 5 anni straordinari può essere difficile, ma io sono talmente sereno e convinto di far bene, che non penso a quello". 

"Questa squadra è ottima - ha aggiunto - ha delle potenzialità, ha un motore interessante, ora bisogna capire la strada da percorrere insieme per esaltare queste caratteristiche. Non ci possiamo porre adesso un limite, dobbiamo vederlo strada facendo".

"Fantacalcio". Così il tecnico della Fiorentina ha poi definito l'ipotesi di una sua coabitazione nella società viola, il prossimo anno, con l'ex allenatore della Juventus Maurizio Sarri: "Restare con Sarri? mi sembra fantacalcio. Quando ci siamo incontrati con i dirigenti abbiamo parlato per tre ore di calcio, poi si è trovato l'accordo in 30 secondi. Alla società ho detto: 'io non ho nessun tipo di richieste, se non quello di lavorare per essere un allenatore importante per la Fiorentina'. E ho aggiunto: 'fra due o tre mesi sarete voi a chiedermi di rinnovare il contratto'. A Firenze ho trovato persone che stanno cercando di formare una famiglia".

Dalla Fiorentina alla Nazionale, ormai ad un passo dalle Final Four di Nations League: "Mancini sta facendo un grandissimo lavoro, ieri mancavano 20 titolari ma chi c'era ha dimostrato di capire la filosofia di gioco della squadra. Un grande merito va al ct, ma questo è un lavoro che parte da lontano, dal 2010, quando Maurizio Viscidi ha preso in mano il settore giovanile azzurro. Tutti questi ragazzi sono cresciuti, anche nei club, ma hanno una base di conoscenze e di lavoro importante".

Sulle differenze fra questa Nazionale e la sua, Prandelli ha dichiarato: "Di diverso c'è la base su cui scegliere, ora ci sono tanti giovani interessanti, c'è molta varietà e anche capacità di variare sistemi di gioco". E a tal proposito Prandelli ha sottolineato i meriti della nuova generazione di allenatori se "il nostro calcio è seguito a livello internazionale con molta attenzione. Forse ci siamo tolti di dosso l'etichetta di essere solo difensivisti, merito a tutti i nostri allenatori che stanno proponendo un calcio più propositivo".

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