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Juventus, Allegri: "Dispiaciuti, ma dobbiamo essere forti perché tutto passa"

Il tecnico dei bianconeri carica i suoi in vista del finale: "Ora dobbiamo difendere il terzo posto"

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Amaro in bocca per Massimilano Allegri e la sua Juventus, col ko di San Siro che porta all'eliminazione dei bianconeri in Coppa Italia. La Vecchia Signora si arrende a un passo dalla finale, col tecnico che analizzando la sconfitta ha sottolineato: "Abbiamo fatto un primo tempo addormentato e abbiamo preso gol. Abbiamo fatto una bella partita, ma abbiamo tirato poco e siamo usciti. Bisogna ricaricare le energie, abbiamo la semifinale di Europa League e dobbiamo rimboccarci le maniche per tornare a lavorare con cattiveria".

Una sconfitta che serve per riaccendere l'orgoglio bianconero in vista del finale di stagione: "Dobbiamo difendere il terzo posto e tenere lontani Roma e Milan. Oggi dovevamo fare meglio in fase offensiva, ma non siamo riusciti a ribaltarla. Non era semplice, vincere qui non è facile. Ma dobbiamo aumentare la cattiveria per raggiungere il risultato". Vedi anche Coppa Italia, Inter-Juventus 1-0: i nerazzurri volano in finale Coppa Italia Coppa Italia, Inter-Juventus 1-0: i nerazzurri volano in finale

"Dispiace perché abbiamo fatto una buona partita per 60' contro una squadra molto forte. A noi dispiace non essere in finale, ma quest'anno bisogna essere bravi e forti per tenere le spalle larghe" ha spiegato Allegri. Il tecnico ha poi ribadito: 2Quando sei in queste situazioni te ne capitano di ogni, domenica abbiamo preso un gol da polli e all'andata avete visto che match è stato. Bisogna essere bravi e forti, poi tutto si aggiusta e alla fine le cose tornano".

Sulla lettura della partita e i cambi di formazione ha poi aggiunto: "Ho cambiato perché quando erano bassi loro era difficile, o li prendevi in contropiede nel primo tempo. Nel secondo tempo quando loro si sono abbassati molto è normale che ci dovesse essere più presenza in area. Milik aveva fatto un'ottima partita col Napoli, veniva da un periodo di assenza e quindi c'era bisogno di farlo recuperare. Con Vlahovic fuori e Kean fuori ho dovuto far giocare Chiesa, ma ero convinto che potesse fare bene da centravanti, si è dato da fare. Nel primo tempo sotto pressione abbiamo buttato via un po' troppi palloni, ma bisogna avere coraggio, aprire gli alettoni, spalle larghe e andare avanti perché abbiamo sette partite in campionato e abbiamo la Roma e il Milan che ci sono a tre punti e la Lazio è davanti".

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