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STASERA INTER-MILAN

Coppa Italia e scudetto: Inter-Milan vale una stagione

In palio la finale di Coppa: a Pioli basta un pari con gol, Inzaghi deve vincere. Ma chi passa avrà la spinta per rincorrere il tricolore

19 Apr 2022 - 00:24

Hanno provato a raffreddare il clima, a rinviare il giorno del verdetto, ma hai voglia a dire, praticamente in coro, "che non influirà sullo scudetto". Inter-Milan, ritorno della semifinale di Coppa Italia (0-0 all'andata, diretta esclusiva su Canale 5), non è solo la porta d'accesso alla finale, è o può essere per tanti motivi la spinta decisiva nello sprint verso il tricolore. Perché chi passerà ne uscirà con il morale altissimo e chi andrà a casa, comunque vada, dovrà rimettere insieme, in fretta, i cocci di una partita che conta, che non si può perdere, che va oltre i novanta minuti (e chissà, magari pure di più) del Meazza. 

Inter-Milan sarà in fondo la sintesi di una stagione in cui Pioli e Inzaghi si sono rincorsi, superati, controsorpassati, sempre restando a distanza di tiro, quasi mai di sicurezza, sempre con la percezione di poter sbagliare pochissimo e di tirarsi in ogni caso dietro la rivale fino all'ultima curva. E se l'ultima curva porterà allo scudetto, quella di stasera è la penultima e darà misure più che trofei, allargherà distanze senza consegnare coppe, sarà banalmente un braccio di ferro, il penultimo round sul ring di un anno intero. 

L'Inter da una parte, seconda ma "virtualmente" prima, lepre ma "virtualmente" cacciatore, comunque costretta in questo giro di giostra a dare tutto, perché tutto, vale a dire una vittoria, è quel che serve per guadagnarsi la finale. Il Milan dall'altra parte, con il muso davanti e poi, "virtualmente", non padrona del proprio destino, che può giocare per una volta con l'unico asterisco del campo: Pioli ha due risultati su tre, la vittoria o il pareggio con gol - perché le reti in trasferta per l'ultima volta varranno ancora, ndr -, ma sa di non poter fare calcoli, di non potersi accontentare, di dover giocare a viso aperto, di dover dare un pugno in più prima ancora di prenderne uno in meno. 

La qualificazione alla finale, certo, come spartiacque di quel che resta dell'anno, ma anche il modo in cui passare o essere eliminare. Questo conta e conterà: uscire pareggiando peserà sul morale meno che essere sconfitti, magari malamente. Dimostrare di essere dominanti conterà di più di una strenua, e magari proficua, resistenza. Chi ci ha detto, ed era inevitabile, che questa semifinale non peserà sullo scudetto, ha raccontato una palla colossale. E lo sa bene. Stasera non si scherza, stasera non c'è una terza via: dentro o fuori, con il vento in poppa verso lo scudetto o con la zavorra di una finale di Coppa persa sul più bello. 

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