Il veciolo è stato raggiunto da alcune pietre, una delle quali ha infranto il vetro oscurato laterale destro dell'uscita di sicurezza
di Stefano Fiore© ansa
Scena di terrore per i giocatori e i dirigenti del Chieti Calcio di ritorno dalla trasferta di Recanati, conclusasi con una pesante sconfitta per 2-0 nel girone F del campionato di Serie D. Domenica sera il pullman neroverde è finito nel mirino di un violento agguato sferrato da una ventina di uomini, probabilmente ultrà, che hanno cercato di bloccare il mezzo nell'oscurità di una via secondaria, circa un chilometro prima del casello di Loreto della A14.
Il raid è scattato all'improvviso, trasformandosi in una vera e propria sassaiola in piena regola come scrive Il Centro. Una pioggia di pietre e oggetti è stata scagliata contro il pullman, sfondando il primo strato di un finestrino e scatenando il panico a bordo. I giocatori e i dirigenti hanno temuto il peggio, con la mente corsa all'incubo recente della tragedia di Rieti, nel mondo del basket, dove un autista morì durante un assalto simile. Gli aggressori urlavano, cercando di fermare il pullman per un probabile "processo" sommario in mezzo alla strada.
L'eroe della serata è stato l'autista del mezzo, che ha mantenuto una freddezza decisiva. "Sono usciti da una strada laterale e hanno tentato di fermare il pullman," ha raccontato un giocatore. L'autista ha allargato la traiettoria, schiacciando sull'acceleratore e superando il blocco. La manovra ha permesso al bus di allontanarsi, scongiurando il peggio. Fortunatamente, nessuno a bordo è rimasto ferito.
Il raid non è stato un gesto isolato, ma il culmine di una settimana di altissima tensione a Chieti, dove la tifoseria organizzata aveva rotto con la società per le promesse non mantenute e il rischio di retrocessione. Un tradimento delle ambizioni sfociato in violenza. Il pullman è stato scortato fino allo stadio Angelini dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, pronti a evitare ulteriori contatti. Le indagini sono in corso per identificare gli autori del raid e dare un nome e un volto a chi ha trasformato la delusione sportiva in un atto criminale.