VERSO MOENCHENGLADBACH-INTER

Verso Gladbach-Inter, Conte: "Diamo il massimo per non avere rimpianti"

Il tecnico nerazzurro deve assolutamente centrare la vittoria per sperare ancora negli ottavi

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Vincere, vincere e solo vincere. L'imperativo è questo per l'Inter di Antonio Conte nella quinta giornata di Champions League. I nerazzurri sono ultimi nel proprio a girone con soli due punti conquistati, ma con un successo in casa del Borussia Moenchengladbach terrebbero accesa la fiammella della speranza di qualificarsi agli ottavi di finale: "Dobbiamo dare il massimo per non avere rimpianti - ha commentato il tecnico alla vigilia -. Sappiamo che non sarà una partita facile, ma al tempo stesso è una occasione per noi".

LE PAROLE IN CONFERENZA

Il confronto dopo il Real è stato un punto di svolta per la stagione dell'Inter?
Dopo la partita contro il Real ci sono stati tanti giudizi negativi e ho sentito tanta gente che ha parlato di partita in cui il Madrid ha fatto quello che ha voluto, dimenticando che abbiamo giocato in 10 e sotto di un gol dopo un rigore dopo quattro minuti. Sfido chiunque in inferiorità numerica contro il Real a cambiare l'andamento del match, io ero soddisfatto dell'impegno dei ragazzi. Ovvio quelle situazioni ce le siamo create e ci  hanno penalizzato. Dobbiamo lavorare per migliorare ed evitare queste situazioni negative. Contro il Gladbach sarà una partita complicata contro una buona squadra che sta facendo bene in Champions. Dobbiamo dare il massimo per uscire dal campo senza rimpianti.

L'Inter non è arbitro del proprio destino per passare il turno: quanta convinzione c'è di qualificarsi?
Se non lo siamo più significa che siamo mancati in alcune situazioni. Detto questo, l'unico modo per cercare di restare in Champions è vincere in Germania contro il Borussia. Sappiamo che non sarà facile, ma al tempo stesso per noi è un'occasione per dare seguito al percorso iniziato in Europa dove spesso giochi partite da dentro o fuori e gare importanti. Possiamo testare questo tipo di situazioni.

Come spiega le difficoltà di Hakimi? Può rilanciarsi in Germania?
Non mi piace parlare dei singoli. Dall'inizio sostengo che è un giocatore con potenzialità importanti, ma che deve lavorare tanto soprattutto nella fase difensiva. In Italia ci sono aspettative molto più alte rispetto ad altri campionati, dove si godono di più le cose, soprattutto in squadre come l'Inter. Hakimi deve continuare a lavorare sapendo che c'è pressione su di lui.

I cambiamenti tattici contro il Sassuolo credi siano la formula giusta per questo momento dell'Inter?
Il discorso è semplice. Ci siamo ritrovati a disputare partite ufficiali in pochissimo tempo con giocatori che fino a pochi giorni fa non avevo mai allenato e non erano mai stati all'Inter, come Hakimi e Kolarov. Vidal e Darmian li ho già allenati, ma abbiamo avuto poco tempo. Abbiamo dovuto in partite ufficiali mettere giocatori che avrebbero dovuto lavorare un bel po', magari in amichevole, per capire determinate situazioni. Invece ho dovuto buttarli nella mischia, con tutti i rischi del caso. L'equilibrio lo trovi giocando e capendo le situazioni in campo, io capendo i giocatori e loro capendo quello che voglio io. A volte abbiamo trovato il risultato, altre volte meno.

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