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Real Madrid, Ancelotti: "Poteva anche andare peggio, il nostro stadio ci spingerà"

Il tecnico dei Blancos dopo il 3-4 sul campo del City: "Benzema oggi è il miglior calciatore al mondo"

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"Poteva anche andare peggio, dipende da come si vedono le cose". Dopo l'incredibile 4-3 dell'Etihad, Carlo Ancelotti non si scompone ai microfoni di Casnale 5: "È stata una bella partita - ha detto il tecnico del Real - tutti i tifosi di calcio hanno visto un bello spettacolo, con tanti gol, tanta qualità e anche tanti errori. A vedere il bicchiere mezzo vuoto, abbiamo iniziato malissimo, ma poi abbiamo avuto la capacità di rimanere in partita, reagire, fare tre gol e tenere la qualificazione molto aperta. Al ritorno il nostro stadio ci spingerà".

Come mai tutti questi inizi ad handicap? "Difficile dirlo - ha spiegato Ancelotti - cerchiamo sempre di iniziare nel modo migliore e facciamo fatica. È difficile dire perché le iniziamo così, allo stesso modo è difficile dire perché le finiamo così. L'avevamo preparata per difendere meglio, abbiamo sofferto un po' nei duelli individuali e poi con qualche palla tra le linee. Poi abbiamo fatto meglio".

Infine l'elogio di Benzema, autore di una doppietta e a segno 9 volte sulle 11 del Real nella fase eliminatoria: "Non so se vincerà il Pallone d'Oro o no, sicuramente è il miglior giocatore che si vede in giro. Non ce n'è un altro con la sua qualità e la sua efficacia".

Anche l'attaccante francese, 41 gol in 41 partite in stagione, ha commentato la sconfitta dell'Etihad: “Una sconfitta non è mai positiva, perché abbiamo entusiasmo e ambizione per questa Champions, ma non ci siamo mai arresi ed è la cosa importante. Il risultato è questo, ora andremo al Bernabeu, dove avremo bisogno del nostro pubblico, e cercheremo di fare qualcosa di magico, vincere. Questo è il livello alto della Champions. Se entri in una partita con fiducia, ma ti trovi dietro contro una bella squadra come il City, che ti fa pressione e ti fa due gol. Cosa è mancato? È mancato un po’ tutto, un po’ di fiducia, pressione, ambizione. Le abbiamo trovate dal 25esimo in poi, ma qui servono dall’inizio. Il rigore? Io penso sempre che se non tiri il rigore non sbagli. Ci vuole fiducia, sangue freddo, io ho fiducia in me stesso: ho provato ed è andato bene”.

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