Napoli, Pavoletti è già un caso

Sarri ha preferito portare in panchina Milik, appena rientrato dopo il lungo stop. E il patron non sembra aver apprezzato l'esclusione dell'ex genoano

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La sfuriata di De Laurentiis dopo il ko del Napoli a Madrid contro il Real ha fatto molto rumore. Sarri difende le sue scelte e il presidente non ha fatto nomi ma il suo riferimento al mancato sfruttamento della rosa da parte del tecnico richiama inevitabilmente a un nome su tutti: Leonardo Pavoletti, nemmeno portato in panchina, dove invece si è accomodato Milik, reduce da un lunghissimo stop. L'attaccante azzurro sembra già un caso.

Il fascino di una notte di Champions al Bernabeu è un'emozione unica ma che può anche lasciare in eredità conseguenze amare. Non tanto o non solo in termini di risultato (il 3-1 non è impossibile da ribaltare e una sconfitta contro i campioni d'Europa in carica poteva anche essere messa in preventivo) ma per gli strascichi che Real-Napoli può portare con sè per quanto successo a palla ferma, ben oltre il 90°. Aurelio De Laurentiis ha lanciato una vera e proprioa bordata a Maurizio Sarri e nonostante abbia nominato solo Insigne, definendolo l'unico con la giusta "cazzimma", c'è un altro nome che il patron non ha fatto ma che, analizzando il suo discorso, sembra emergere chiaramente.

Il tecnico, infatti, al Bernabeu ha mandato in tribuna Leonardo Pavoletti preferendo portarsi in panchina Milik, appena rientrato dopo la rottura del legamento crociato che lo ha tenuto lontano dal campo per 4 mesi. Quella dell'attaccante azzurro, quindi, è suonata come una vera e propria bocciatura a conferma di un inserimento nel pianeta Napoli non semplicissimo. Pavoletti è arrivato nel mercato di gennaio per sostituire, di fatto, il partente Gabbiadini, uno che doveva prendersi le luci della ribalta dopo lo stop forzato di Milik e che invece ha collezionato prestazioni deludenti (che sta comunque riscattando in Premier League). Ma anche "Pavo", giunto da Genova sulle ali dell'entusiasmo, sembra già sulle orme di Gabbiadini. Appena 4 presenze, di cui una sola da titolare, tra campionato e Coppa Italia e zero gol per colui che appariva come un grande colpo di mercato ma che sembra essersi presentato all'ombra del Vesuvio con le polveri bagnate. Colpa anche di quel problema al ginocchio che ha tormentato anche i suoi ultimi mesi in Liguria e che non gli ha consentito di presentarsi a Napoli nella forma fisica migliore. Sarri ripete che il ragazzo avrebbe bisogno di giocare per ritrovare la condizione, ma dalla tribuna è difficile che possa farlo. D'altro canto, l'esplosione di Mertens - che si è reso indispensabile nel 4-3-3 di Sarri e che ha una media-gol spaventosa nell'ultimo periodo - gli ha tolto spazio.

E ora che anche il cosiddetto "attaccante titolare", leggi Milik, sta lentamente tornando disponibile, non sembrano prospettarsi mesi facili per Pavoletti, autentica rivelazione della scorsa stagione (in cui segnò 25 reti totali) e già un caso dopo appena un mese e mezzo di Napoli. Se vederlo titolare al Bernabeu non era immaginabile, per lo meno probabilmente ADL avrebbe ritenuto utile averlo in panchina per tentare l'assalto finale, per cercare quel gol che avrebbe reso meno complicata la rimonta al San Paolo. A questo sembra essersi riferito il patron azzurro con il suo "Sarri non ha sfruttato a pieno la rosa". E l'ex genoano è il primo a sperare che il messaggio sia stato recepito dal tecnico. 

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