INTER-BENFICA

Le pagelle di Piantanida: Mkhitaryan come il Mose a Venezia, Lautaro "stirato"

Premio Nobel per la fisica a Thuram, Pavard non sente il peso dei 32 milioni

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BARELLA 6,5
3 di ottobre. Va bene che le discoteche a Ibiza chiudono tra qualche giorno, ma torna dalle vacanze che tra un po’ è Natale, un bagnino è a casa almeno da venti giorni, dai. Comunque bentornato, un po’ in ritardo, ma bentornato. Solo un pochino nervosetto, gli hanno perso il trolley in aeroporto?

THURAM 7,5
Proprio in giornata (martedì) hanno assegnato il Nobel per la fisica 2023: studi hanno consentito di emettere lampi di luce così brevi, ma decisivi, fondamentali, per immortalare il moto all’interno degli atomi, o della partita, fate voi. Venga, sul palco a ritirare il premio per l’attosecondo decisivo il professor Marcus.

PAVARD 6,5
“Devo portare il peso di una generazione” disse il suo idolo Kurt Cobain, leader dei Nirvana. Il difensore francese fa sua la massima: deve portare il peso dei 32 milioni di euro spesi per lui, e lo fa benissimo.

SOMMER 6,5
Bonsai. No, dico, lo chiamano bonsai perché è alto solo 183 cm, ma pianta una parata decisiva all’inizio dopo i rami secchi con il Sassuolo. Piccolo, ma sulla mensola della partita fa la sua figura.

MKHITARYAN 7,5
Non abbiamo idea di quante volte tocchi il pallone, ma abbiamo idea di quanto gli avversari non ci capiscano nulla tutte le volte che tocca il pallone. Starebbe bene a Venezia, come prolungamento del Mose: ferma le ondate portoghesi e detta le maree offensive dell’Inter.

LAUTARO 7
Serata sfortunata al Casinò di San Siro, stavolta esce povero, “stirato” come Nevio, una leggenda dei social. In sostanza: prende due legni, fa tremare il castelletto difensivo del Benfica, regolare, ma non balla la fresca in porta.

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