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Inter, Conte: "Io primo responsabile, sono il più asino di tutti"

L'allenatore nerazzurro non nasconde la delusione: "Non sono soddisfatto, questo non è il nostro calcio"

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A punteggio pieno in campionato, l'Inter debutta in Europa e si rende subito conto di quanto sia complicato anche contro squadre poco blasonate. "Sicuramente loro hanno giocato in maniera europea - ha spiegato Conte - Abbiamo fatto fatica e sicuramente non sono soddisfatto della prestazione. Il primo responsabile sono io. Noi non abbiamo mostrato niente della nostra idea di gioco, fa parte della crescita. Voi pensate che io arrivo, tocco e diventano cigni. C'è da lavorare tanto".

Conte ci mette la faccia e si prende le responsabilità per la brutta prestazione con lo Slavia. "I ragazzi vanno lasciati tranquilli, potevamo fare molto di più. Non è questo il calcio per cui noi ci alleniamo. Dobbiamo migliorare anche dal punto di vista della personalità quando abbiamo difficoltà. E quando parlo di percorso di crescita è perché so che tipo di situazione c'è”.

L'allenatore salentino non cerca scuse. “Condizione fisica? No, stiamo parlando di nulla. Anzi. Dovevamo correre più di loro, invece ci hanno battuto in tutto: sull'intensità, sulla cattiveria nei contrasti... Noi non abbiamo mostrato niente della nostra idea di gioco, fa parte della crescita. Voi pensate che io arrivo, tocco e diventano cigni. C'è da lavorare tanto. Il livello è alto e bisogna crescere. E ripeto: il primo responsabile sono io, non è il nostro calcio”.

Frenata salutare in vista del derby. “Salutare o meno, sono step di crescita. Quando dico di non farci prendere dall'entusiasmo lo dico a ragion veduta. Ci sono dentro tanti ragazzi, come Lazaro che non ha mai giocato ed è dovuto entrare in un momento difficile. Come tutti, anche Sensi. Hanno dato il massimo, giusto che mi prenda io le responsabilità. Io sono qui per farli migliorare”.

Lukaku davvero sottotono. “No, non parlo dei singoli. Oggi no. Oggi siamo stati tutti sotto il livello della sufficienza, io per primo. Anzi, io sono il più asino, da mettere dietro la lavagna”.

Troppe palle lunghe imprecise e facilmente prevedibili. “Noi sulla palle lunghe ci alleniamo, ma lo facciamo per costruire sia in fase di possesso che di pressione. Io odio vedere palla lunga e pedalare, e oggi l'abbiamo fatto. Ma non era un nostro piano”.

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