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Champions League: il Bayer Leverkusen sorprende l'Atletico, Dinamo e Shakhtar, regalo all'Atalanta

Colchoneros battuti per 2-1 dopo una partita brutta e inspiegabile, il 3-3 in terra croata fa ancora sperare gli uomini di Gasperini

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Risultati importanti e sorprendenti nei gironi delle italiane di Champions League: il Bayer Leverkusen infatti un po' a sorpresa per 2-1 un Atletico Madrid distratto e ora a -3 dalla Juventus (autogol di Thomas e gol di Volland, nel recupero segna Morata). Spettacolare 3-3 in Croazia tra la Dinamo Zagabria e lo Shakhtar Donetsk, con gli ucraini che segnano due gol dopo il 90': l'Atalanta, a -4 da entrambe, può ancora sognare l'impresa.

L'Atletico Madrid cade a Leverkusen e lancia la Juve al primo posto in solitaria nel Girone D di Champions, regalando al Bayer i suoi primi tre punti stagionali in Europa. I tedeschi partono subito forte e già nei primi cinque minuti vanno tre volte vicino al gol (l'occasione più grossa è per Volland, che di testa manca la porta). L'Atletico Madrid lascia sfogare gli avversari e prova a rispondere con il possesso palla, senza però riuscire a trovare varchi nella difesa avversaria. Così è ancora Volland ad avere una grande occasione su iniziativa di Amiri sulla sinistra, Oblak però riesce a parare. Il tema della partita non cambia con il trascorrere dei minuti e i Colchoneros colpiscono una clamorosa traversa con Felipe, che per poco non beffa il suo portiere. L'autogol, se così si può dire, è nell'aria e arriva al 41', quando su calcio d'angolo Oblak smanaccia come può, Aranguiz la rimette al centro come meglio può e Thomas si inventa un colpo di testa insensato che finisce nella porta dell'Atletico Madrid. E i rojiblancos non riescono a sbloccarsi nemmeno nella ripresa, nonostante due timide iniziative di Koke e Lemar. A segnare è infatti ancora il Bayer, con Bellarabi che al 55' crossa al centro, Hermoso buca l'intervento e Volland ha tutto il tempo di stoppare, aggirare Felipe e battere Oblak. Solo nell'ultima mezz'ora si risvegliano gli uomini di Simeone, con Lemar e Correa che impegnano Hradecky. Il portiere di casa dice poi di no anche al colpo di testa di Saul e alla botta di Lemar (uno dei pochi Colchoneros da non bocciare). Quindi c'è anche il palo di Vitolo, ma anche il Bayer potrebbe triplicare: Havertz centra infatti la traversa. I tedeschi chiudono in 10 per il rosso diretto ad Amiri, quindi in pieno recupero Morata scaraventa in porta il pallone del 2-1 su assist di Lemar e sfiora addirittura il pareggio con Hradecky che dice no: sarebbe stata una punizione fin troppo spietata.

Spettacolo invece a Zagabria, con un 3-3 finale che però potrebbe rivelarsi fondamentale per un'Atalanta che finalmente si è sbloccata in Champions League. Lo Shakhtar parte come meglio non potrebbe: già dopo una manciata di minuti mette Moraes in condizione di segnare, ma già al 13' il numero 10 degli ospiti si fa perdonare grazie a uno splendido triangolo con assist finale per Alan Patrick che si presenta sul primo palo e batte Livakovic. La Dinamo reagisce immediatamente e costruisce l'occasione per pareggiare con Petkovic, che sfrutta una topica di Matviyenko ma non inganna Pyatov. Proprio l'ex Catania si riscatta però già al 25', quando con un imperioso stacco di testa in area incorna in rete la palla ottimamente crossata da destra da Theophile-Catherine. La partita diventa stupenda, dato che nessuna delle due squadre si accontenta del pareggio. Così già prima dell'intervallo Kovalenko spreca una buona palla per lo Shakhtar e Orsic non riesce a sfruttare un'occasione su calcio di punizione. Quindi ci prova Alan Patrick dalla distanza da una parte, e si lamenta per un possibile fallo da rigore Petkovic dall'altra. Nella ripresa quindi la Dinamo prova a fare la partita e colpisce anche una traversa con Leovac. Poi rimane in dieci per l'espulsione di Moro, ma lo Shakhtar pareggia anche questo conteggio per il rosso rimediato da Marlos. Negli ultimi dieci minuti succede di tutto: Ivanusec, da pochi minuti in campo, sfrutta l'assist di Petkovic e porta in vantaggio la Dinamo, che addirittura allunga all'89' grazie ad Ademi (stavolta c'è l'erroraccio di Pyatov dopo la grande azione di Dani Olmo). Ma non è finita: al 93' Moraes accorcia di testa e clamorosamente al 95' viene fischiato un rigore per un fallo di Kovalenko su Taison, dal dischetto Tete trasforma e l'Atalanta può ancora sognare.

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