Inter, Napoli e Lazio agli ottavi ma da seconde, il Milan in Europa League: nerazzurri e rossoneri hanno mostrato qualche difetto
di Bruno LonghiTre su quattro e nessuna di esse agli ottavi di Champions da prima della classe. Il bicchiere è mezzo pieno, anzi lo è per tre quarti. Complimenti al Napoli arrivato alle spalle di una superpotenza quale è da sempre il Real Madrid. E complimenti alla Lazio, brava ad andare al di là della ristrettezza della sua rosa. Inter e Milan hanno obiettivamente fatto meno di quanto ci si aspettasse. Soprattutto i rossoneri che a fronte di un mercato estivo (ipervalutato) da 9 in pagella, hanno evidenziato preoccupanti limiti, accentuati dai tanti infortuni.
Alludo all’inguaribile discontinuità ,anche all’interno della stessa partita , e alla cronica difficoltà ad andare in gol spiegabile anche attraverso la miopia di chi ha ritenuto Jovic molto piu’ di una buona riserva. I numeri sono emblematici: solo 5 segnati in sei partite-2 di Chukuwueze, 1 a testa di GIroud, Lean e Pulisic-. Il che significa secondo peggior attacco della Champions, meglio solo del Salisburgo. A Newcastle il Milan è stato all’altezza dell’avversario-trasformato rispetto a San Siro- ma solo a metà ripresa quando la partita è diventata una giostra per l’illogico e comprensibile tentativo dei bianconeri di cercare gli ottavi di Champions anziché accontentarsi dell’Europa League. Ritornare sugli errori del match d’andata è esercizio inutile. Riaprirebbe la ferita e riaccenderebbe il dibattito sull’attacco. E su ciò che almeno Leao dovrebbe dare di più. Già, dare di più. E qui entra in scena l’Inter. Anche se qualcuno pensa davvero che la Champions debba essere onorata a metà perché l’obiettivo primario della società sarebbe la seconda stella, ritengo che Inzaghi sia stato troppo ottimista nella sua teoria del turn-over ad ogni costo.
Rinunciare all’uovo oggi pensando alla gallina di domani, è sicuramente un azzardo visto che alla fine del campionato mancano ancora 23 giornate. Il primo posto era alla portata dell’Inter e lo si evince rileggendo le sei formazioni schierate in Champions: solo col Benfica a San Siro, unica partita dominata a prescindere dal misero 1-0, Inzaghi aveva messo dall’inizio l’undici titolare. Non avesse fatto a Lisbona quella poco condivisibile maxi-rivoluzione, oggi parleremmo d’altro. Invece parliamo del sorteggio del prossimo 18 ottobre, in cui l’Inter , e con essa Napoli e Lazio, dovranno affrontare avversari ritenuti sulla carta quasi tutti ingiocabili. Squadre fortissime, e il Real, che riavrà i tanti infortunati, lo sarà ancora di più. Tanto meglio per il Napoli che ha già pagato pegno nel girone. Ma se consideriamo il momento attuale di tutte queste possibili rivali ci accorgiamo, per esempio, che nessuna di esse, a differenza dell’Inter è prima nel campionato d’appartenenza.
Il Madrid di Ancelotti , insegue il Girona, sorprendente leader della Liga, a due lunghezze. Il Barcellona è terzo a meno sette , posizione che condivide con l’Atletico. In Inghilterra comanda il Liverpool di Klopp. L’Arsenal di Arteta lo tallona a meno 1 , ma l’altalenante City di Guardiola è quarto a quattro punti e con già 3 inattese sconfitte su cui meditare. Il Bayern fatica in Bundesliga: è a meno 6 dal Leverkusen e recentemente ha incassato 5 gol dall’Eintracht. Il Borussia Dortmund galleggia addirittura a 11 punti dalla vetta. Il diavolo sembrerebbe quindi meno brutto da quanto oggi lo si dipinge.E allora , adelante Italia. E con ottimismo.