PREMIER LEAGUE

Tottenham-City, Mou contro Pep: un eterno duello che dura da più di dieci anni

Nel tardo pomeriggio a Londra va in scena l'ennesima puntata di una saga che ha diviso il mondo del calcio

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Meglio di una serie televisiva o di un tormentone musicale che dura, però, solo il tempo di un'estate. La rivalità Mourinho-Guardiola non morirà mai, almeno finché i due continueranno a incontrarsi su panchine diverse. Tottenham-Manchester City di questo pomeriggio arriva poche ore dopo il rinnovo di Pep e la nuova autodefinizione di Mou ("non sono più lo Special One, sono diventato l'Experienced One"). Non c'è verso, insomma, che non si parli di loro. 

Ed è abbastanza inevitabile visto che, in qualche caso loro malgrado, sono diventati simboli dei diversi modi di intendere il calcio, sia dal punto di vista tattico che da quello dell'approccio verso il mondo esterno. Si dice che la rivalità nasca nell'estate del 2008, quando la dirigenza del Barcellona sceglie Guardiola (un solo anno di panchina nella squadra B) e non Mourinho per rilanciare i catalani reduci da un'annata disastrosa. Da lì prende il via una sequenza infinita di punzecchiature (più da parte portoghese, a essere onesti), che diventa un fiume inarrestabile quando José arriva a guidare il Real Madrid nel 2010. 

Il clou viene raggiunto un anno dopo, nel periodo delle 4 sfide in pochi giorni (tra cui una finale di Coppa del Re e due semifinali di Champions). E' il mese in cui le conferenze stampa diventano uno spettacolo quasi più interessante delle partite giocate sul campo. E' il periodo in cui Guardiola definisce Mourinho il "puto amo" (il fottuto capo) delle sale stampa, sottolineando il fatto di non poter competere con lui in quel campo, mentre Mou si rende protagonista della famosa conferenza del "por qué?" dopo la sconfitta nella semifinale di andata di Champions con l'attacco al Barcellona per il suo potere all'interno dell'Uefa, tirando in ballo l'Unicef che ai tempi era lo sponsor sulle maglie blaugrana.

Chi si aspettava un nuovo capitolo della faida quando i due si sono ritrovati sulle panchine opposte di Manchester, però, è rimasto un po' deluso. A parte una scaramuccia in seguito ai festeggiamenti del City, ritenuti eccessivi da parte dello United dopo una vittoria in un derby, e le dichiarazioni stizzite di Mou in seguito alla revoca della squalifica europea ai Cityzens, le cose sono andate decisamente meglio. Fino alla conferenza stampa di ieri quando il portoghese ha detto: "Southgate ha dichiarato che qualche allenatore gli ha fatto pressione perché non schierasse alcuni giocatori in Nazionale. Mi piacerebbe sapere a chi si riferisse, ma tutti sappiamo che Sterling giocherà contro di noi...". Guardiola non si è fatto pregare per rispondere: "Forse Mourinho è un dottore e non lo sapevo.... Gli basta chiamare i medici dell'Inghilterra...". Le occasioni per punzecchiarsi a vicenda, insomma, non finiscono mai. 

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