PREMIER LEAGUE

La sfida infinita. Pep parla di catenaccio, Mou risponde: "Bello essere in vetta"

Dopo Tottenham-City le dichiarazioni degli allenatori hanno di nuovo messo in evidenza tutte le differenze tra il catalano e il portoghese

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Che fossero diversi in tutto, a parte una vorace voglia di vincere, era abbastanza chiaro. Tottenham-Manchester City non fa eccezione. Lo si è visto sul campo, con i Cityzens a cercare di trovare varchi mantenendo il possesso del pallone e gli Spurs abilissimi a colpirli negli spazi liberi, e nel dopo partita. Guardiola non ha perso occasione per dire la sua sull'atteggiamento tattico degli avversari: "Loro hanno avuto due azioni in contropiede e hanno vinto la gara. Il nostro possesso palla non è bastato. Le squadre di Mourinho sono così, sbagli e ti puniscono in contropiede".

Dall'altra parte c'è il maestro dei "mind games", quello che non lascia nulla al caso, anche nelle dichiarazioni alla stampa. Per non caricare troppo l'ambiente preferisce lasciare da parte i discorsi sulla vittoria del campionato (che tra l'altro il Tottenham non vince da sessant'anni): "E' bello essere in vetta anche se presto potrebbe non essere più così. Nessun problema se dovesse succedere". Poi parla di un'altra cosa in cui è maestro: preparare un piano tattico per bloccare gli ingranaggi della squadra avversaria. "La disciplina non riguarda solo un piano gara, ma anche un piano di emergenza. Nel caso in cui qualcuno commetta un errore, devi essere preparato. Quella disciplina richiede un grande sforzo. Sono molto orgoglioso di tutti i giocatori. Sono stati fantastici". E pensare che qualcuno iniziava a pensare che il vero Mourinho ormai appartenesse al passato...

 

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