EVERTON

Everton, Ancelotti telefona al tifoso malato: "Forza, ne usciremo insieme"

Il tecnico dei Toffees protagonista di un'iniziativa divertente, ha telefonato a Mark, uno storico tifoso: "Chiamami Carlo"

  • A
  • A
  • A

Da quando a gennaio ha lasciato il Napoli per tornare in Premier League, Carlo Ancelotti è stato accolto benissimo dai tifosi dell'Everton, che lo amano dal primo momento e ora ancora di più dopo aver portato la squadra dalla lotta per non retrocedere alla zona Europa. Un affetto grandissimo, che il tecnico italiano ha voluto ricambiare, in un momento molto delicato come questo, chiamando a casa di Mark, un tifoso 52enne affetto da una patologia neurologica che segue i Toffees da una vita: "Come stai? Sono Carlo!". 

La chiamata inizia così.  "Chi?", chiede incredulo l'uomo, di professione poliziotto, costretto a casa in isolamento domiciliare preventivo proprio mentre il coronavirus dilaga anche in Inghilterra: "L'allenatore dell'Everton - ripete Ancelotti - so che sei un nostro grande tifoso, non è così?". "In realtà mister, sono anche un suo grande fan. Lei è un uomo eccezionale" la risposta emozionata di Mark. 

"Chiamami Carlo, l'appellativo di 'mister' in Italia si usa soltanto per le persone importanti, io sono soltanto un allenatore - gli risponde il tecnico, che poi aggiunge - Mi raccomando, stai a casa e prenditi cura della tua famiglia. Insieme usciremo da questo momento". Poi spazio ai ricordi: "So che eri allo stadio nella finale del 1985", dice Ancelotti: "Sì, ero a Rotterdam - risponde l'uomo parlando della finale di Coppa delle Coppe, il primo trofeo europeo nella storia dell'Everton - ma ad essere sincero ero così ubriaco che non ricordo molto di quel giorno...". 

Poi si passa alla finale di FA Cup nel 1995: "Ma la miglior partita che abbia mai visto a Goodison Park è stata la vittoria sul Bayern Monanco nella semifinale del 1985 - ricorda Mark - Sotto 1-0 a fine primo tempo, abbiamo rimontato fino al 3-1. Incredibile". 
E la speranza è quella di tornare quanto prima a rivivere emozioni del genere: "Goodison Park è come una seconda casa per me, tornerò appena tutto questo sarà finito" dice Mark e Ancelotti lo rassicura: "Ti siamo vicini, questo deve essere chiaro. Per ogni cosa di cui avrai bisogno, chiedi pure al club".

 "Questa telefonata mi darà la forza per andare avanti mister" lo saluta Mark a fine telefonata. "Ti aspettiamo, sei il benvenuto".

Vedi anche Inghilterra, Mourinho aiuta un'associazione a consegnare cibo agli anziani Calcio estero Inghilterra, Mourinho aiuta un'associazione a consegnare cibo agli anziani

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments