Emiliano Sala, il bomber plasmato da Ranieri che piaceva alla Nazionale

Il 28enne argentino si è fatto largo nel Nantes col tecnico romano e Mancini lo ha contattato per vestire la maglia azzurra

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La chiamata cercata, attesa, voluta, quella del Cardiff e della Premier League che ti può cambiare la vita. Poi il fato, imprevedibile di natura, contro cui non puoi farci niente. Emiliano Sala stava volando in Galles quando l'aereo su cui viaggiava è sparito, per iniziare la sua avventura nel calcio inglese, l'occasione di una vita sfiorata in più di un'occasione e finalmente realtà. Una carriera complicata ma che negli ultimi anni, complici anche gli insegnamenti di un maestro come Ranieri, aveva svoltato dalla parte giusta sul campo.

Il 28enne attaccante argentino è dal 2010 che tentava di farsi largo in Francia quando il Bordeaux lo portò a casa a 20 anni prelevandolo dal Proyecto Crecer, club partner dei girondini. Lo ha fatto a suon di gol nelle serie minori, in prestito prima all'Orleans e poi al Niort, ma dopo essere stato svezzato tra i grandi da Sergio Conceicao, è stato proprio con l'aiuto di Claudio Ranieri che si è trasformato in un centravanti moderno capitalizzando al massimo un Nantes diventato d'acciaio e dal motto "1-0, but de Sala".

I suoi punti forti sono sempre stati gli stessi: senso della posizione, un fisico spigoloso il giusto per fare a sportellate con i difensori avversari e un fiuto del gol che nelle ultime due stagioni lo ha messo alla ribalta: 12 in 19 partite in questa Ligue 1, giocate e talento capaci di attirare l'attenzione della Premier League.

Il suo idolo, raccontò in un'intervista in patria, è sempre stato Batistuta, ma del suo modo di giocare fino a un paio di stagioni fa si apprezzava la voglia di fare, ma non la lucidità sotto porta: dopo aver vinto battaglie fisiche coi difensori avversari, spesso mancava l'appuntamento con il gol. Poi l'addio al Bordeaux e l'arrivo al Nantes passando dal Caen, la tappa della sua svolta in termini numerici e non solo. Ranieri lo mise al centro del progetto del suo Nantes rendendolo il terminale offensivo principale, ma anche l'uomo squadra in grado di far giocare i compagni con le sue sponde e il suo lavoro sporco. Al resto ha pensato il suo senso del gol, nel campionato dei Neymar e Mbappé Sala è stato l'unico a tenere testa al trio del Psg con 12 gol in 19 partite.

Sala, come nome e cognome tradiscono, ha chiare origini italiane ma dalle nostre parti il suo arrivo è stato solo sfiorato. Il suo è profilo è stato sul taccuino di Pantaleo Corvino per la Fiorentina e prima che diventasse un giocatore di livello europeo, fu proposto ad alcune squadre di Lega Pro che non credettero in lui. Poi la Nazionale di Mancini: il ct azzurro lo scorso autunno lo fece contattare da alcuni emissari che gli chiesero la disponibilità a vestire la maglia dell'Italia da oriundo.

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