Chelsea, Sarri tra autocritica e difesa: "Io un sognatore, qui abituati al contropiede di Conte"

Il tecnico dei Blues: "Cambiare modulo? E perché mai? Non esiste un Piano B. Io voglio che riusciamo a realizzare il nostro piano A"

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Dopo aver conquistato tutti con un inizio di stagione da sogno, Maurizio Sarri è ora sul banco degli imputati per la disastrosa sconfitta per 4-0 contro il Bournemouth e alla vigilia del match di Premier League contro l'Huddersfield ha ammesso di vivere più difficoltà del previsto, ma ha anche ribadito la sua volontà di "cambiare la mentalità" del Chelsea e non ha risparmiato una frecciata ad Antonio Conte: "Questa squadra era abituata a giocare, e vincere, con un altro modulo, ripartendo in contropiede - ha detto in conferenza stampa - Io sono un sognatore e voglio che i miei giocatori giochino secondo la mia visione, ovvero con il possesso palla e il controllo della partita".

Il cosiddetto 'Sarri-ball' aveva conquistato gli inglesi, ma ora, dopo cinque sconfitte nelle ultime 12 uscite, Sarri è finito nel mirino della critica, contestato anche dai tifosi dei Blues: "La situazione in Premier è molto definita: ci sono tre squadre superiori, perché hanno progettato e avuto pazienza, e hanno mantenuto lo stesso manager negli ultimi anni. Nella prima stagione il Liverpool di Klopp ha chiuso all'ottavo posto. Sapevo ci sarebbero state delle difficoltà, qui il livello è altissimo. Condivido la delusione dei nostri tifosi, ma in questo momento devono avere pazienza - la richiesta del tecnico - Cambiare modulo? E perché mai? Io voglio che riusciamo a realizzare il nostro piano A, solo allora potremo pensare anche ad un piano B".

Dopo le dure critiche rivolte ai giocatori davanti alle telecamere nel post sconfitta col Bournemouth, c'è spazio anche per un po' di autocritica: "Probabilmente io e il mio staff stiamo sbagliando qualcosa, non sono in grado di motivare i giocatori a sufficienza, ma voglio cambiare la mentalità. Parliamo molto più spesso di aspetti tattici che non mentali e per imparare determinate cose c'è bisogno di tempo, non è un caso se le prime tre squadre in classifica hanno tutte lo stesso manager da anni".

In chiusura anche una battuta su Hazard ("Per lui non è facile, ma sta migliorando. Era abituato a giocare in modo individuale, ora deve lavorare per la squadra. Lui è diventato Hazard giocando in tutt'altro modo, ma ora sta mostrando più disponibilità") e una su Higuain: "Si vede che non è ancora al top, tra infortunio alla schiena e mercato nell'ultimo mese non si è allenato bene. Deve ritrovare la condizione migliore".

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