CASO NEGREIRA

Caso Negreira, Laporta contrattacca: "Gli arbitri sono pro Real, la squadra del regime"

Il presidente del Barcellona in conferenza stampa: "Campagna creata ad arte per distruggerci"

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Caso Negreira, Laporta contrattacca: "Gli arbitri sono pro Real, la squadra del regime" - foto 1
© Getty Images

Il presidente del BarcellonaJoan Laporta, ha organizzato una lunga conferenza stampa per ribadire la posizione del club e difendersi sul cosiddetto Caso Negreira. Il numero 1 dei blaugrana ha sferrato un duro attacco ai rivali del Real Madrid. "Per 70 anni, coloro che hanno nominato gli arbitri sono stati ex soci, ex giocatori, ex manager... o anche tutto questo in una volta sola, del Real Madrid - ha dichiarato Laporta -. Tutto il mondo sa che il Real è stato storicamente favorito dalle decisioni arbitrali. Perché è la squadra del regime di turno, a causa della sua vicinanza al potere. Che loro si schierino, sostenendo di sentirsi danneggiati, nel miglior momento della storia del nostro club è un esercizio di cinismo senza precedenti. Speriamo che questo processo lo metta in evidenza".

Laporta si difende a spada tratta dalle accuse di corruzione che fanno capo al Barcellona per aver pagato Enriquez Negreira, a lungo vice-presidente degli arbitri spagnoli, ufficialmente per delle consulenze. "Durante i suoi 123 anni di storia, l'FC Barcelona è sempre stato un modello di fair play, dentro e fuori dal campo - ha aggiunto -. Se abbiamo vinto per così tanti decenni, è stato senza dubbio grazie all'impegno, al talento e conoscenza. Nessuna campagna di discredito ci impedirà di continuare a essere un'entità di riferimento nello sport amato e ammirato da milioni di catalani e da molti altri milioni di persone in tutto il mondo".

Vedi anche Barcellona pronto a chiedere 100 milioni alla Uefa se verrà escluso dalla Champions Calcio estero Barcellona pronto a chiedere 100 milioni alla Uefa se verrà escluso dalla Champions Il presidente del Barcellona ribadisce l'infondatezza di ogni accusa. "Sono pienamente convinto che l'FC Barcelona non abbia mai compiuto alcuna azione che avesse l'intenzione di alterare la competizione per ottenere qualche vantaggio sportivo. L'Agenzia delle Entrate non ha potuto dimostrare che i pagamenti effettuati avrebbero potuto incidere su qualsiasi risultato. E non ha potuto dimostrarlo perché non era possibile. La consulenza in materia tecnico-arbitrale non costituisce alcun tipo di atto illecito. Una consulenza, come fanno i grandi club, che è stata svolta in modo trasparente, con le relative fatture, almeno nella mia prima fase da presidente".

Laporta parla di una vera e propria campagna contro il Barcellona. "Questa campagna mediatica contro il club arriva nel momento in cui stiamo uscendo dal tunnel delle difficoltà. Quando abbiamo salvato economicamente il club, quando stiamo giocando bene e siamo primi nella Liga. Questa campagna arriva nel momento in cui non ci siano concessi all'ingresso del fondo CVC voluto dalla Liga. La Uefa è stata incoraggiata ad aderire a questo linciaggio proprio quando abbiamo dimostrato con la Superlega la volontà di cambiare le competizioni europee. Qui voglio citare il presidente della Lega Calcio (Tebas ndr.), gli chiederei di porre fine all'incontinenza verbale che non fa bene all'organizzazione che rappresenta. Vogliono distruggere uno degli emblemi della Catalogna come il Barcellona, ​​alcune sfere di potere non supportano il club essendo una piattaforma del catalanismo. Voglio ringraziare il comportamento del presidente della Federazione, del Csd e della Fifa, Rubiales, Franco e Infantino, che hanno atteso che il caso venisse giudicato senza impegnarsi in linciaggi".

Non vengono risparmiate critiche a Tebas.  "Tebas è stato irresponsabile e poco professionale, denigra la il campionato. Questo linciaggio pubblico non è casuale. Ci stiamo giocando il nome e l'immagine del club e la credibilità del mondo del calcio".

Il Barça è pronto a chiedere risarcimenti milionari. "Agiremo in difesa del nostro onore. Il nostro ufficio legale e giuridico continuerà ad agire in giudizio a difesa della reputazione del club e ci riserviamo la richiesta di danni milionari".

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