L’ex capitano giallorosso: "Ho detto di sì quasi subito"
A Buenos Aires è il giorno di Daniele De Rossi. Per il centrocampista ex Roma è arrivato il momento di presentarsi in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi dopo aver assistito da spettatore allo 0-0 del suo Boca contro l'Huracan. Nel Salón Filiberto, proprio all’interno della casa degli Xeneizes, il numero 16 degli argentini parla per la prima volta per raccontare la sua scelta e le sue sensazioni: “Burdisso mi ha raccontato tanto del Boca. Chi non sta dentro lo stadio non può capire cosa vuol dire farne parte. È uno spettacolo, ma ho trovato, oltre al lato affettivo, un club serio”.
"Quando è stato ufficiale l'addio alla Roma, abbiamo iniziato a sentirci con il presidente. Gli ho detto quasi subito di sì, perché ha prevalso la mia voglia di giocare a calcio - ha raccontato DDR, che poi ha aggiunto - poi ci ho riflettuto un po' perché non era un cambiamento da poco. Ma sapevo che lui è un professionista serio e non mi avrebbe mai portato in un posto dove sarei stato male".
"Penso che tutto quello che ho visto qui è una continua conferma che è il posto giusto per lavorare e io non ho bisogno che mi dicano di strutture fantascientifiche. Ma ho bisogno di gente seria, io voglio giocare a calcio. In un ambiente che mi dia stimoli, la cosa importante è come vivo io il calcio, 24 ore al giorno, non voglio un posto che mi spenga"
E di sicuro l'Argentina non spegnerà De Rossi, i tifosi dopo la grande accoglienza.non vedono l'ora di vederlo in campo: "Mi sono allenato sempre ma da solo e non è la stessa cosa che allenarsi con i compagni. Ho bisogno di qualche giorno, può essere una settimana oppure 10 giorni, per essere in forma. Spetta all'allenatore decidere quando sarò in forma. Una partita in più una partita in meno non cambia nulla. Chiaramente mi piacerebbe debuttare in Copa Libertadores".
"La scelta naturale dopo 20 anni di Roma? Seguivo il Boca da bambino, da quando ci giocava Maradona, da lì è nato l'amore per questa squadra. Ho vissuto 20 anni in un ambiente di matti, dove si vive di calcio 24 ore al giorno. Avrei potuto andare in un posto tranquillo per rilassarmi, oppure andare in un posto dove la gente è ancora più matta per il calcio. Alla fine ho scelto la seconda opzione, penso che il calcio argentino mi darà tanto. Io a mia volta spero di dare qualcosa alla squadra e ai compagni, l'obiettivo è dare loro quello che avrei potuto dare alla Roma".