LO SCONTRO

Barcellona, Laporta punta il dito: "Bartomeu ha mandato in rovina il club"

Il presidente blaugrana accusa il suo predecessore, colpevole di aver mandato in rovina la società ereditata

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Bloccata da una crisi finanziaria senza precedenti, la nuova dirigenza del Barcellona ha lanciato una nuova serie di critiche contro chi l'ha preceduta alla guida della società, accusando queste persone, e in primis l'ex presidente Josep Maria Bartomeu, di "grave condotta criminale". Tutto ciò in un rapporto, i cui contenuti sono stati illustrati dall'attuale presidente Joan Laporta, le cui conclusioni hanno portato all'apertura di un'indagine giudiziaria.

"Non si tratta di qualificare come migliore o peggiore la dirigenza precedente - ha detto l'avvocato del club catalano, Jaume Campaner, presentando in conferenza stampa i risultati di questo rapporto sulla situazione finanziaria -. Si tratta invece di denunciare all’autorità competente una serie di gravissime condotte criminose. Non ho dubbi sul fatto che le operazioni portate alla luce da questo verbale ricadano nell'ambito del penale".

Questo rapporto, prodotto da una società specializzata, era stato richiesto da Laporta, tornato alla guida del Barça nel marzo 2021, con lo scopo di far luce su possibili irregolarità commesse da Bartomeu. Secondo Laporta, "i fatti portati alla luce da questa verifica sono indiscutibili, in particolare ci sono dei pagamenti senza motivo o altri che ne hanno uno falso, e altri ancora a dir poco sproporzionati. I soci hanno diritto di conoscere i fatti che hanno portato il club alla rovina. Chi è stato dietro a certe operazioni, ne dovrà rispondere, noi non vogliamo essere complici".

I risultati di questo rapporto illustrati oggi hanno indotto il club a sporgere hanno indotto. Questa segnalazione, il cui contenuto è stato solo parzialmente svelato, ha portato il club a sporgere denuncia, fin da mercoledì scorso, contro l'ex dirigenza e la conseguenza è stata l'apertura di un'indagine preliminare da parte della procura di Barcellona. "Il club doveva proteggere i suoi interessi", ha precisato l'avvocato Campaner. 

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