Ancelotti in bilico sull'abisso Champions

Contro la Juve si gioca finale e Real: "Ma giocando così ce la faremo"

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Sotto la Champions c'è l'abisso. E sopra quel filo sospeso sul domani c'è Carlo Ancelotti. Chi lo conosce, sa che il termometro del suo faccione, sul tramonto di una Liga che se ne andava, segnava febbre alta. E' preoccupato, Carletto. Per questo ha finito per recitare il monologo dell'allenatore in crisi. Eccolo: "Se giocheremo così contro la Juve, andremo a Berlino". Non serve la traduzione dallo spagnolo per capire che sono parole di chi ha brutte sensazioni. Quando un tecnico parla in questo modo, non è alla stampa che vuole mandare un messaggio, ma alla sua truppa. E' un altro modo di dire che così non basta. E non basterebbe, in effetti.

I due lati di una medaglia buona per comprarsi un biglietto di sola andata per Berlino, raccontano di una Juve piuttosto serena cui tutto fila liscissimo e di un Real che perde un pezzo dopo l'altro. Modric, poi Benzema per l'andata di Torino, ora, forse, Kroos anche se, dice Ancelotti, "non dovrebbe trattarsi di un problema muscolare e siamo quindi ottimisti per il suo recupero". Il tutto mentre anche chi sta bene di gambe, ha un'emicrania da "rischio-fallimento" da curare. Nello stretto giro di una settimana, sono finiti sotto accusa Sergio Ramos e Bale e quella specie di dio che è Ronaldo ha deciso di scendere sul pianeta di noi altri il tempo necessario di sbagliare un rigore e consegnare all'etere una smorfia che descrive tutto il suo disagio. Avrà pensato: ricapitoliamo, tutto l'anno scorso e niente quest'anno? E già, il rischio è che vada davvero così.

E allora a Carlo Ancelotti non resta che continuare la sua camminata su quel filo sottile sospeso sulla Champions. Da una parte ci sono Berlino e l'ultima possibilità di salvare stagione e panchina. Dall'altra c'è l'abisso, l'addio certo al Real e, magari, il ritorno in Italia dove il Milan è pronto a riaccoglierlo a braccia aperte. "Questa prestazione è uno stimolo per mercoledì? - gli hanno chiesto dopo il pareggio con il Valencia -. Sì lo è. Bisognerà avere la tranquillità necessaria". Vivere da equilibristi, insomma, cacciando ogni paura.

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