"Se Cordaz non ce la fa, c'è Viscovo. Altrimenti gioco io: il medico dice che sono in ottime condizioni". Da Zenga all'Uomo Ragno all'ennesima Frase Celebre che arricchisce il suo palmeres di... citazioni. A 58 anni, gli ultimi 20 da allenatore, lo Zenga Nazionale non ha mai smesso di essere quello che era, e che è: un campione fra i portieri all time, un allenatore cui manca l'Inter per completare la carriera, un autore di frasi da copertina che sono il suo modo di vivere. La vita e il Pallone.
L'ultima, di oggi, antivigilia di Torino-Crotone. è un po' il ritratto di se stesso: un uomo da panchina che non ha mai smesso di ritenersi calciatore, nello spirito e -chissà- anche nel fisico. "Ovvio che stavo scherzando", precisa a corredo della sua "voglia" di mettersi tra i pali della porta del Crotone. E' un po' il suo elisir di giovinezza, che gli permette -appunto- di sentirsi tale (giovane) e che forse gli impedisce di vestire i panni del quasi sessantenne che dovrebbe essere un santone della panchina, il saggio, magari burbero maestro dispensatore di consigli, carezze e strilli.
Del resto, esiste un piccolo prontuario di frasi celebri dell'Uomo Ragno, qualche gaffe, ma non solo.
Anni fa (era il 2009) quando allenava il Palermo disse: "Voglio vincere lo scudetto". Frase estrapolata da un discorso diverso, si parlava del'ottavo posto, del preliminare di Coppa Italia, di un traguardo così, che in rosanero voleva dire -nel suo piccolo- scudetto. Ma essendo Zenga, bum: bastò quel titolo per portarci alla risata nazionale. Tant'è che bussò alla porta di una tivu per spiegarsi: "Se la gente legge queste parole, ovvio che dica: Zenga è rimbambito. Ma si può?".
A un giornalista che gli piaceva poco affrontare ai microfoni della diretta tivu, disse (a microfoni aperti): "Preferirei un'uscita a vuoto piuttosto che avere a che fare con lei".
Dopo una sconfitta dell'Inter, quando giocava, dovuta a un paio di errori suoi: "Avrei modo di discolparmi, ma dovrei citare un proverbio cincese. E in tivu non si può".
Sull'Inter che non lo ha ancora "convocato" per la panchina: "Il Milan ha dato questa possibilità ai milanisti, l'Inter ancora no. Ma il giorno in cui sarò chiamato, se accadrà, potrei anche morire".
E a proposito del portiere ideale: "Nella mia carriera di allenatore, a quello che mi fa i miracoli, preferisco sempre quello che mi rende tranquillo". Lui, da Uomo Ragno, vestiva entrambi gli abiti, era capace di tutto.
E da oggi, quel "tranquillo" va riferito anche a se stesso: se mancano i due portiere del Crotone, c'è pur sempre un 58enne senza paura. Ridendoci su, ovvio. Ma non troppo.
Zenga, la porta è la sua vita, la panchina è un... lavoro
Verso Torino-Crotone: "Se Cordaz non ce la fa, c'è Viscovo. Altrimenti gioco io". Le frasi celebri dell'Uomo Ragno
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