Se dopo il "cholismo" finisce il gioco. Del calcio

La morale della notte dell'Allianz Arena. E una regola da c ambiare: basta col gol in trasferta che vale doppio

  • A
  • A
  • A

Chi vince evidentemente ha sempre ragione, e i tifosi dell'Atletico Madrid giustamente e comprensibilmente festeggiano. Ma il successo dei “colchoneros”, la vittoria del “cholismo” è la sconfitta del gioco del calcio. Si deve andare avanti, guardare al futuro, invece c'è chi vince con un tiro in porta, con una difesa che nemmeno ai tempi del Padova di Rocco, e con le solite manfrine, come la finta rissa, il pallone che sparisce o il  portiere Oblak che se ne sta per terra per 3 minuti. Se ti fa male il ginocchio vai fuori in barella, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.

Purtroppo il calcio non è il basket, uno sport in cui i grandi numeri contano. Invece i 27 tiri del Bayern contro i 6 dell'Atletico, non fanno la differenza. Come i 12 corner a 2, o il possesso palla che è più del doppio, 68 per cento contro 32.
A Simeone va dato il merito di aver imparato la difficile arte del sapersi ingegnare, del sapere ottenere il massimo con il minimo, di mettere fuori dai giochi squadre come il Barcellona e il Bayern, ovvero quelle che per filosofia sono agli antipodi della sua. La grinta atta a distruggere il gioco di chi invece il gioco vuole ad ogni costo costruire. Il suo Atletico è una ruspa che cerca di radere al suolo ciò che gli ingegneri del pallone provano ad edificare. Un sistema che -sia chiaro- lui adotta contro le squadre più forti. Contro le piu' deboli dimostra invece di saper produrre calcio di buona fattura e comunque sempre vincente.
Ma a proposito di calcio vincente è doveroso rammentare che l'Atletico non ha battuto il Bayern, perché nei 180 minuti la gara è finita in parità 2-2. Per cui sarebbe anche ora di finirla con quella regola anacronistica che attribuisce valore doppio ai gol segnati fuori casa. Una regola che era stata inserita nel 1967 per evitare in caso di parità di ricorrere alla monetina (a quei tempi non si prevedevano i rigori a fine partita), ma principalmente per scoraggiare il difensivismo, in quanto chi giocava fuori casa non passava quasi mai la metà campo. Come ha fatto puntualmente l'Atletico Madrid contro il Bayern e come probabilmente sarà anche a San Siro il prossimo 28 maggio.