Milan, la "volata" da 100 milioni e il mercato di gennaio

Le prossime tappe verso il closing del 3 marzo. Presto il vertice Galliani-Fassone per i rinforzi d'inverno

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Lunedì 12 dicembre poteva saltare tutto. Sono state ore caotiche sulla linea Pechino-Hong Kong-via Paleocapa, sede della Fininvest. Alle 17 scadeva il termine per l'arrivo dei 100 milioni che autorizzavano la proroga del closing al 3 marzo 2017. L'autorizzazione del trasferimento di quei 100 milioni non viene concessa. Lee deve trovare un'altra soluzione: reperire la somma in poche ore, depositarla sul Credit Suisse di Hong Kong, chiedere altre 24 ore a Fininvest che vengono concesse.

Nella notte italiana tra lunedì e martedì è frenetico il lavoro di Djong Hong Lee: a pochi minuti dalla chiusura delle banche orientali, alle 11 italiane, finalmente arrivano i 100 milioni. E queste sono le cause di tutti i problemi sorti.
Da ottobre le restrizioni sulle esportazioni di capitali all'estero da parte del governo cinese sono diventate pesantissime. Per averle può essere necessario un anno e per questo motivo sono stati chiesti due mesi a mezzo per il closing perché sono sotto esame altre soluzioni e diventa comprensibile la volontà degli investitori di non esporsi fino a fine febbraio, quando la Ses non solo dovrà inviare un bonifico da 320 milioni, ma dovrà chiedere anche un finanziamento per pagare la cifra da 50-70 milioni per la gestione a loro carico del Milan da agosto a febbraio.

Nel prossimi giorni intanto incontro Galliani-Fassone per pianificare il mercato. Silvio Berlusconi vorrebbe solo giocatori giovani e italiani, ma per le necessità di Montella si opterà forse, e i cinesi sono d'accordo, su figure già pronte: una per il centrocampo, una per la fascia in attacco. Un mercato autofinanziato, ma non è escluso un intervento dei cinesi.

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