GdF: indagati Galliani e AdL

Coinvolti anche Lavezzi e Crespo: inchiesta della procura di Napoli

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Il calcio trema di nuovo: maxi operazione della Guardia di Finanza che in mattinata ha svolto diverse perquisizioni. L'operazione, denominata 'Fuorigioco', condotta dalla Procura di Napoli, è coordinata dal pm Vincenzo Piscitelli. Coinvolte 64 persone: tra gli indagati anche Adriano Galliani, Aurelio De Laurentiis, Claudio Lotito, Jean Claude Blanc, Ezequiel Lavezzi, Hernan Crespo e il procuratore Alessandro Moggi. 

"La Lazio è certa di poter dimostrare agli inquirenti la piena regolarità del suo operato: il procuratore Alessandro Moggi ha agito su incarico della società, formalmente conferito, ed è stato retribuito attraverso bonifici bancari". E' questo, in una dichiarazione all'Ansa, il senso della difesa della società biancoceleste, il cui presidente Claudio Lotito è stato indagato nell'ambito dell'inchiesta "Fuorigioco".

MALAGO': "PERQUISIZIONI CHIARISCANO, NON SIGNIFICANO NULLA"
"Onestamente, non so che dire. Penso, ma sottolineo penso, che questo era stato il discorso che c'era stato nel 2012. Vedo dei soggetti sui quali c'era un'interpretazione secondo cui c'era chi pensava che un certo tipo di comportamenti con dei procuratori, per dei contratti, pensava fosse lecita e chi pensava che non lo fosse. Le perquisizioni devono chiarire. Non significa nulla. E' fondamentale che tutto venga chiarito nel più breve tempo possibile" anche per i dirigenti coinvolti. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la conferenza stampa dopo la Giunta nazionale a Cortina, 60 anni dopo le Olimpiadi invernali tenutesi nella località dolomitica, rispondendo ad una domanda sull'operazione 'Fuorigioco' della Gdf che coinvolge 64 tra dirigenti e calciatori, con perquisizioni anche nella sede del Milan.

LAZIO, GENTILE: "LOTITO INDAGATO? NESSUNA NOTIFICA"
"Ho parlato con Lotito, non ha ricevuto nessun atto dal quale risulta che è indagato. Nessun avviso di garanzia, niente. Ha saputo tutto dalle notizie di oggi". Così l'avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, in merito all'indagine della procura di Napoli, 'Operazione Fuorigioco', che vede tra gli indagati anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito. "Se è indagato? La procura non se lo sarà inventato, ma ad oggi Lotito non ha avuto nessuna notifica di alcun atto", sottolinea ancora il legale, che ha escluso anche la possibilita' che la Guardia di Finanza possa aver perquisito gli uffici del patron laziale: "Non abbiamo nessun segnale di alcun tipo, se ci fosse stata una perquisizione - ha concluso - Lotito me lo avrebbe detto".

MILAN, GHEDINI: "UNA COSA SOLO TRIBUTARIA"
"Berlusconi preoccupato? Assolutamente no, è una cosa solo tributaria che sarà risolta prontamente". Così Niccolò Ghedini, avvocato del premier, uscendo dalla sede del Milan al Portello, ha confermato l'arrivo di una notifica questa mattina alla società rossonera in relazione alla frode fiscale ipotizzata dalla procura di Napoli.

NAPOLI, DE LAURENTIIS: "PER QUANTO RIQUARDA NOI SI TRATTA DI FUFFA"
"Per quanto riguarda il Napoli si tratta di fuffa. Sono super tranquillo". Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, interrogato dai giornalisti sull'inchiesta 'Fuorigioco' a margine della presentazione del film con Carlo Verdone e Antono Albanese 'L'abbiamo fatta grossa'. "Si tratta di una inchiesta vecchia di molti anni fa, è incommentabile e riguarda diverse società, non il 'Napoli'. Queste sono cavolate alimentate da voi giornalisti e da quelli della Procura. Non avendo visto le carte, per le altre società non posso commentare, ma per quanto riguarda il Napoli, ripeto, si tratta del nulla".

DUE I PROVVEDIMENTI NOTIFICATI
Sono i provvedimenti eseguiti oggi dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli sulla compravendita dei calciatori. Un avviso di chiusura indagini preliminari, in cui compaiono i nomi di 64 indagati tra dirigenti sportivi, procuratori e calciatori, e un decreto di sequestro nei confronti di 8 procuratori, 37 dirigenti sportivi, tra cui Andrea Della Valle, e 17 calciatori tra cui Ciro Immobile.

SPUNTANO ANCHE PREZIOSI E ZAMPARINI

Sono diversi i presidenti ed ex presidenti finiti nel registro degli indagati della procura di Napoli. C'è il numero uno del Genoa Enrico Preziosi e l'ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone, l'ex presidente del Cesena Igor Campedelli e l'ex del Brescia Luigi Corioni, l'ex numero uno della Reggina Pasquale Foti e l'ex del Parma Tommaso Ghirardi. Indagato anche Aldo Spinelli che proprio ieri si è dimesso da presidente del Livorno, di cui e' stato il patron per 17 anni, il presidente del Palermo Massimo Zamparini Lungo anche l'elenco dei dirigenti sportivi coinvolti: da Pietro Lo Monaco a Pietro Leonardi, da Giorgio Perinetti ad Alessio Secco, da Pantaleo Corvino a Rino Foschi. Nell'elenco c'e' anche il nome di Gianluca Nani: ex dirigente del Brescia, e' stato per un periodo consulente di mercato del West Ham e oggi e' direttore sportivo dell' Al Jazeera.

INDAGATI NOCERINO E MILITO
C'è anche il nome del difensore della Nazionale attualmente in prestito dal Milan all'Atalanta, Gabriel Paletta, tra gli indagati dell'inchiesta della Procura di Napoli sul calcio. Tra i calciatori ancora in attività, secondo quanto si apprende, anche il centrocampista del Milan, Antonio Nocerino, l'attaccante dell'Atalanta German Denis, l'ex Pescara Fernando Quintero,l'ex attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi. Nell'elenco figurano anche i nomi di alcuni calciatori non piu' in attività: oltre a Crespo anche quello di Adrian Mutu e Diego Milito.

INDAGATI GALLIANI, LOTITO, DE LAURENTIIS E LAVEZZI
Tra le decine di indagati nell'indagine della procura di Napoli, che ha portato al sequestro di beni per circa 12 milioni, ci sarebbero l'Ad del Milan Adriano Galliani, il numero uno della società partenopea Aurelio De Laurentis, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l'ex presidente e Ad della Juventus Jean Claude Blanc. Tra i calciatori, indagati anche il Pocho Lavezzi e l'ex Giocatore Crespo. Coinvolti, infine, diversi procuratori, tra cui Alessandro Moggi.

INCHIESTA DELLA PROCURA DI NAPOLI

La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di squadre di calcio di serie A e B. L'ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. L'inchiesta è condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.

PERQUISIZIONE A CASA MILAN

E' in corso una acquisizione di documenti da parte della Guardia di finanza negli uffici della sede del Milan. Secondo quanto si apprende, i militari delle fiamme gialle si sono presentati a Casa Milan verso le 8.30.

"RADICATO SISTEMA PER EVADERE"
L'esistenza di un radicato sistema finalizzato ad evadere le imposte, posto in essere da 35 società calcistiche di serie A e B nonché da oltre un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e loro procuratori emerge, secondo il procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli dall'operazione 'Fuorigioco'. In particolare, il meccanismo fraudolento architettato per sottrarre materia imponibile alle casse dello Stato italiano e' stato adottato nel contesto delle operazioni commerciali sulla compravendita di calciatori.

IL MECCANISMO DELLA FRODE
I procuratori dei calciatori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le loro prestazioni, simulando che l'opera di intermediazione fosse resa nell'interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi. E' questo, secondo il procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli, uno dei meccanismi fraudolenti che ha portato a perquisizioni e sequestri nei confronti di società di calcio di A e B. Inoltre, le società, da parte loro - sempre per la Procura - approfittavano dell'indebito vantaggio di potersi completamente dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando altresi' della detrazione dell'imposta sul valore aggiunto relativa alla pseudo prestazione ricevuta in esclusiva. In questo modo - si sottolinea - veniva consentito ai calciatori di non dichiarare quello che sostanzialmente era un fringe benefit riconosciuto agli stessi dalla societa' calcistica che si accollava, a vantaggio dell'atleta, anche la spesa per l'intermediazione. In altri termini, l'importo pagato dai club costituiva un reddito da imputare effettivamente al calciatore e, di conseguenza, la società calcistica ometteva il pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali sul maggior reddito loro ascrivibile all'atleta. Alcuni agenti stranieri, di nazionalità argentina, peraltro, mediante il ricorso a documentazione fiscale e commerciale fittizia e attraverso l'interposizione di societa' 'schermo' con sede anche in 'paradisi fiscali' distraendo i compensi ricevuti dalle legittime pretese erariali del Paese di produzione del reddito (Italia) e di quello di residenza fiscale (Argentina), delocalizzavano i proventi derivanti dalle attivita' professionali. A fronte dei rilevanti importi fraudolentemente evasi (oltre 12 milioni di euro), la misura patrimoniale del sequestro applicata - dice Piscitelli - ha lo scopo di tutelare in maniera cautelativa le casse dello Stato, facendovi rientrare le somme che illecitamente erano state sottratte al Fisco dagli indagati.

INCHIESTA PARTITA DA CONTATTO LAVEZZI-CHAVEZ
L'inchiesta che ha portato ai provvedimenti di oggi nasce con la Guardia di Finanza che nel 2012 nelle sedi del Napoli e della Figc acquisisce i contratti di Ezequiel Lavezzi, ceduto dal Napoli al Psg, e del quasi sconosciuto attaccante argentino Cristian Chavez. Partendo da quella attività, nove mesi dopo, i finanzieri si sono presentati nelle sedi di 41 societa' di serie A e B per acquisire ulteriore documentazione. Gli investigatori parlarono di un "fenomeno generalizzato" nel calcio italiano, vale a dire la "progressiva ed esasperata" lievitazione degli oneri relativi agli ingaggi dei calciatori. E questo, era l'ipotesi investigativa, avrebbe fatto sì che nel tempo si determinasse una situazione di squilibrio gestionale sul piano economico-finanziario che potrebbe aver spinto le societa' a compiere una serie di illeciti fiscali. L'attenzione della procura e della Gdf si è concentrata su diversi aspetti della gestione dei club: dalla ricostruzione dei rapporti tra società, procuratori e calciatori alle modalità di trasferimento di questi ultimi; dall'esame dei contratti alle modalità d'inserimento nei bilanci dei giocatori; dalle operazioni di compravendita e rinnovo alla gestione dei diritti d'immagine e dei diritti televisivi; dall'attivita" di scouting ai compensi per i calciatori qualificati come 'fringe benefit'.

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