Trentasette anni e un giorno. Oggi. Già, visto che ieri 1 novembre, Adriano Galliani ha scritto nel suo diario che sono 37 anni esatti dal suo primo giorno da "amministratore delegato". Cominciando dall'Elettronica Industriale di Lissone (1 novembre 1979), azienda specializzata in apparecchiature per ricezione e trasmissione dei segnali televisivi; per poi arrivare a Mediaset e quindi, con l'avvento di Silvio Berlusconi al Milan nel 1986, nel club rossonero.
Un modo per ricordare, se vogliamo anche di festeggiare e per ripensare al suo immediato futuro, alla luce dell'imminente ingresso dei cinesi nel Milan. Ribadendo quello che aveva detto la scorsa settimana ai microfoni di Premium Sport: "Devo avere rispetto per la mia carriera, non è una questione che riguarda gli altri". Ovvero. "Ho detto che non sono disponibile a rimanere (al Milan, ndr) né come consigliere né con altro incarico che non sia quello che ho ricoperto per oltre 30 anni".
Il tutto, beninteso, nell'ambito del suo sconfinato amore per il Milan, del buonissimo rapporto che lo lega a Marco Fassone, il manager che sarà il nuovo ad rossonero e che sta lavorando per la cordata di imprenditori che rileverà il club. Per Galliani, lo si dice da un paio di mesi, il futuro è al vertice della Lega calcio di Serie A.
Galliani, 37 anni come ad, e un futuro da presidente. Di Lega
Il futuro dell'alto dirigente rossonero, i buonissimi rapporti con Fassone e le sue scelte professionali
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