Fra una settimana a Nyon il verdetto. L'Italia spera(va) nella certezza dei 4 posti
26 agosto 2016: l'Uefa preannuncia la riforma della Champions League dalla stagione 2018-'19, con la certezza di 4 squadre per ciascun Paese "forte", l'Italia fra questi, assieme a Spagna, Germania, Inghilterra. 2 dicembre 2016: a una settimana dal vertice di Nyon che dovrebbe sancire il sì alla riforma (venerdì 9 dicembre), l'Uefa non dice niente, ma gli spagnoli di Marca anticipano la notizia che il progetto verrà "congelato".
I motivi? Si fanno ipotesi, ammesso che l'anticipazione di Marca sia anche avvalorata dai fatti, fra una settimana. Per esempio: i Paesi calcisticamente medio-piccoli non ci stanno, sarebbero troppo ai margini della nuova Champions; oppure, quel progetto fu scritto nel momento di transizione fra il dopo-Platini e la nuova presidenza, ora affidata allo sloveno Ceferin; o anche, si torna a parlare di una nuova Champions, frutto della volontà delle grandi Leghe del calcio europeo, un progetto alternativo che si studia da vent'anni e che ora è tornato alla ribalta, con idee di ricavi doppi e tripli rispetto a quanto oggi produce l'Uefa, e dunque bisogna fronteggiare (visto dall'Uefa) questa nuova minaccia.
Staremo a vedere, fra una settimana, cosa accadrà. Facendo un po' i conti in casa nostra, con due squadre italiane ammesse alla Champions e una terza che va ai preliminari, accarezzando il sogno del ritorno alle magnifiche quattro che con la riforma sarebbe stata una garanzia e invece...