L'INTERVISTA

Cagliari, Ranieri accoglie Jankto: "Non avrò bisogno di proteggerlo"

Il tecnico dei sardi sul coming out del centrocampista ceco: "Basta polemiche, andiamo oltre gli idioti. Nessun problema con Abodi"

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Dopo averlo allenato alla Sampdoria per due stagioni dal 2019 al 2021, Claudio Ranieri a Cagliari ritrova Jakub Jankto e molto probabilmente troverà un uomo diverso dopo il coming out del 27enne centrocampista ceco, che in questi giorni è tornato a far molto discutere e di cui ha parlato anche il tecnico dei rossoblù in un'intervista a Il Corriere della Sera: "Capisco quanto debba aver sofferto prima per esternare una cosa che è naturale - le parole di Ranieri - Per lui è stata dura e chissà per quanti altri ragazzi lo è, non so nel calcio o nello sport, ma proprio nella famiglia. Per questo avevo detto che sarebbe bello che ce ne fossero anche altri di messaggi così, per fare capire che non ci sono differenze. Quando ho fatto questa scelta ho guardato sia al profilo del giocatore sia al fatto che una squadra è una famiglia, abbiamo uno spogliatoio eccellente, sono convinto che non ci sarà nessunissimo problema". 

In questi giorni hanno fatto rumore alcune dichiarazioni del ministro Abodi ("Non amo le ostentazioni"), ma il tecnico non ha voluto fare alcuna polemica: "Se ho letto bene ha detto che non c'è nessun problema. Ho visto che si sono attaccati al fatto che ha parlato di ostentazioni. Il ministro ha specificato che si riferiva al Pride? Ognuno ha le sue idee, ma c'è sempre qualcuno che vuole estrapolare qualcosa per poter far polemica. Conosco Abodi, che è una persona seria, competente, sensibile. E ha portato tutto questo nel suo ministero". 

"I problemi possono arrivare negli stadi? L'ho toccato spesso con mano e la mamma degli ignoranti è sempre incinta - ha detto Ranieri - Può darsi che ci sarà qualche idiota che dirà qualcosa, ma bisognerà andare oltre".

"Dovrò proteggerlo? Credo che un ragazzo che ha fatto quello che ha fatto lui sia già forte dentro. Con il presidente Giulini non ho fatto valutazioni che non fossero quelle di un bravo giocatore, intelligente, adatto al mio progetto, serio, disponibile, gran professionista. Queste sono le cose che io guardo in un giocatore, altre cose a me non interessano. So che è un ragazzo d'oro, quando gli spieghi le cose cerca di metterle in pratica. Poi come tutti può fare bene o male".

"Ci parlerò - ha concluso il tecnico - gli farò un grande in bocca al lupo e mi auguro di vederlo come lo conosco: deciso, determinato a fare assist, a fare gol, a correre su quella fascia e a darci tutte le sue energie".  

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