PRESA DI POSIZIONE

Brescia, Cellino: "Non mi interessa di andare in Serie B, impensabile la ripresa"

Il presidente biancoazzurro: "Se servisse a salvare il calcio firmerei domani per retrocedere e non farei causa"

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Il futuro della Serie A e di tutti i campionati resta una incognita durante la pandemia di coronavirus. Mentre le frecciate tra i vari rappresentanti delle squadre non mancano, il presidente del Brescia Massimo Cellino, che sta vivendo da vicino la situazione drammatica in città, ha preso posizione: "Io abito a Brescia e vi auguro di non vivere mai con il Covid-19. Nelle altre parti d’Italia non se ne rendono conto. A me non frega niente di andare in Serie B, ci vado anche domani mattina e senza fare causa a nessuno".

Nei giorni scorsi lo stesso Cellino è stato chiamato in causa da chi propende per far ripartire il campionato il prima possibile, venendo accusato di non voler tornare a giocare per evitare la retrocessione del suo Brescia. Suo questo però il presidente biancoazzurro è stato netto e deciso: "Se il Brescia deve retrocedere per salvare il calcio, io firmo subito e non faccio causa a nessuno. Non permetto che si facciano insinuazioni del genere" ha dichiarato a Radio24.

La situazione in Lombardia è tragica e in particolar modo Brescia, come Bergamo, è stata tra le città e province più toccate dal Covid-19: "Ho paura anche a uscire in giardino. E’ sbagliato nascondersi dietro i problemi economici, l’azienda calcio è come tutte le altre, ma è l’unica che si può rialzare e ripartire senza chiedere aiuti. E’ sbagliato anche nascondersi dietro ai consigli di chi non è coinvolto: io mi auguro di ripartire, ma non credo. Io a Brescia ho paura anche ad uscire in giardino. Come si fa a giocare a giugno o luglio, quando i bilanci e i contratti chiudono a giugno? I calciatori riprendono senza un giorno di vacanza? Così si strappano tutti".

Per Cellino la soluzione sarebbe quella di fermare la stagione in corso: "L’unica soluzione è spostare tutto di un anno, come fatto con le Olimpiadi e gli Europei. Giocare a porte chiuse è una bestemmia, non è una soluzione. La prima componente del calcio sono i tifosi. Capisco Galliani, anche io al posto suo sarei incazzato se il Monza non dovesse andare in B. In A sarebbe penalizzato Lotito e lo stesso discorso vale per Benevento in B e Vicenza in C. Questa, però, non è una situazione normale: noi ci giochiamo questo campionato e il prossimo".

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