ATALANTA

Gasperini risponde a Maehle: "Ha infangato lo spogliatoio. Arabia? Fanno sul serio"

L'allenatore della Dea alla Gazzetta dello Sport: "Non so se aprirò un nuovo ciclo a Bergamo"

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Gasperini risponde a Maehle: "Ha infangato lo spogliatoio. Arabia? Fanno sul serio" - foto 1
© Getty Images

Gian Piero Gasperini si è concesso in'un intervista a 360° alla Gazzetta dello Sport dove ha toccato diversi argomenti tra i quali il futuro e ha risposto alle dure accuse di Maehle (che poi ha provato a fare retromarcia) di qualche settimana fa. "È stato un insulto a centinaia di giocatori, all’ambiente Atalanta che è sempre stato giovane, fresco, educato, convinto - ha risposto l'allenatore dell'Atalanta - La forza della Dea è sempre stata la forza del suo spogliatoio che non può essere infangato da qualcuno ceduto per scelta tecnica". Sulla proposta estiva dall'Arabia: "C’è stata la possibilità, non ero mentalmente pronto e avevo un impegno. Per quello che ho visto, non è un fuoco di paglia. Ci sono giovani preparati, che hanno studiato a Londra o a New York e sanno quello che vogliono, con disponibilità enormi. L’ipotesi resta viva solo se avessi la convinzione di poter portare qualcosa di nuovo. Così avrebbe un senso, oltre i soldi. Sarebbe il coronamento di una carriera".

Gasperini spaventa i tifosi dell'Atalanta, parlando di ciclo quasi finito dopo 8 stagioni. "La chiusura del ciclo viene sempre rimandata. Anche quest’estate, alla fine, è partito solo Zapata. Il nucleo forte resta quello storico. Non so se farò in tempo a fondare un nuovo ciclo. Anche perché l’Atalanta ormai è una triade di quarantenni, guidata dall’a.d. Luca Percassi, con i d.s. Congerton e D’Amico - ha spiegato Gasperini -. Giusto. Lavorano tanto, sono bravi e sanno camminare da soli. Potrebbe essere anche giusto che tutto finisca con questo ciclo. Vedremo più avanti. La proprietà americana garantisce futuro alla società, anche se io sono legato ai Percassi. Ora contano molto analisti e algoritmi, utili, ma nel calcio non sempre funzionano". 

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Futuro roseo per Scamacca. "Ha tutto per diventare il centravanti dell'Italia: fisicità, tiro, gioco aereo. Però deve metterci agonismo, ambizione, fuoco dentro. Cuore e testa, il resto viene dopo".

Gasp tira le orecchie a Lookman ("cammina troppo in campo") e ammette che alcuni dei nuovi non sono ancora pronti. "Con Holm e Bakker siamo abbastanza indietro, perché in Italia la fase difensiva, nel loro ruolo, è fondamentale".

Sulla lotta scudetto. "La Juve è forte, ma ha qualche certezza in meno. Il Napoli ha problemi e perderà Osimhen per la Coppa d’Africa, ma resta la squadra che ha stravinto il campionato. Io vedo le milanesi e il Napoli davanti. La Roma, se Dybala e Lukaku stanno bene, se la gioca con le prime. La Lazio, dopo un anno straordinario, ha un rendimento più normale". 

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