Incendiate tre auto delle forze dell'ordine prima di Atalanta-Lazio. Tre teppisti arrestati
A poche ore dal fischio di inizio della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta, fuori dall'Olimpico si sono verificati scontri tra tifosi della Lazio e la Polizia. Le Forze dell'Ordine, schierate in assetto antisommossa, hanno risposto con cariche e sparando lacrimogeni ai disordini creati dagli ultras biancocelesti, nel tentativo di disperdere i gruppi formatisi. I tifosi della Lazio nella loro marcia hanno lanciato sampietrini e bottiglie. Bruciate anche tre auto della Polizia Municipale, colpite da fumogeni, e feriti due agenti. Sono al momento tre i tifosi biancocelesti arrestati ma al vaglio degli inquirenti c'è la posizione di altri ultras per verificare le responsabilità nel lancio del materiale incendiario, anche grazie alla visione delle immagini.
In zona ponte Milvio, da sempre teatro di scene di questo tipo, sono state segnalate cariche di alleggerimento da parte della Polizia, ma complice la situazione complicata, gli scontri si sono svolti anche oltre le aree bloccate al traffico. Tre auto della Polizia municipale sono state date alle fiamme; un fumogeno è finito dentro una macchina dei vigili ferendone leggermente uno. Anche un altro agente è stato colpito e trasportato in ospedale.
Secondo le ricostruzioni, circa 200 ultras della Lazio con i volti travisati, hanno lanciato di tutto contro la polizia e hanno incendiato la macchina degli agenti in zona largo De Bosis. La risposta delle Forze dell'Ordine ha visto l'uso di idranti e lacrimogeni, che hanno predisposto alcune cariche di alleggerimento per far tornare sotto controllo la situazione.
Nel corso dei controlli preliminari predisposti dalla Questura di Roma, invece, è stata fermata un'auto dagli agenti della Polizia di Stato, nei pressi della sede degli Irriducibili della Lazio: controllato, dentro l'autoveicolo gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato 78 torce manna, 45 rambo k33, 16 monocolpi pirotecnici, una batteria pirotecnica da 100 colpi, un paio di forbici, una lama portatile occultabile ed un pezzo di legno di 45 cm. Sono state due persone, entrambe nel gruppo ultrà laziale, una delle quali aveva già un Daspo.
IL SINDACO RAGGI: "BARBARI IDIOTI, SERVONO PROVVEDIMENTI" "Le città non possono essere messe a ferro e fuoco da gruppi di delinquenti organizzati che con il pretesto di una partita di calcio devastano tutto e aggrediscono gli uomini della polizia, ovvero persone che stanno lavorando per tutti noi". Così su Facebook il sindaco di Roma Virginia Raggi in riferimento i disordini nei pressi dello Stadio Olimpico. "Non è giusto che siano i cittadini e le amministrazioni a farsi carico delle spese per il mantenimento della sicurezza: non si può mettere sotto assedio una città. La misura è colma. Servono provvedimenti forti nei confronti di questi barbari".
"Rivolgo pubblicamente - prosegue il sindaco - un ringraziamento a tutti gli agenti della Polizia di Roma Capitale e di tutte le forze dell'ordine impegnate a garantire la sicurezza dei cittadini e lo svolgimento di un evento sportivo come la finale di Coppa Italia. Oggi uno dei miei agenti ha rischiato la vita per colpa di un gruppo di idioti. Credo vada fatta una attenta riflessione: le squadre di calcio guadagnano milioni e pagano milioni per gli stipendi dei calciatori. Non è giusto che siano i cittadini e le amministrazioni a farsi carico delle spese per il mantenimento della sicurezza: non si può mettere sotto assedio una città. Abbiamo visto scene raccapriccianti in tutte le città d'Italia".