l'analisi

Atalanta, chi sei? In Europa la dea vuole riscattare una stagione in chiaroscuro

In campionato si è inceppata, mentre in Europa vola. L'ultima parte della stagione sarà decisiva per la squadra di Gasperini

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Alle favole è facile abituarsi, tanto che tornare a mettere i piedi per terra a volte fa più male del dovuto. Intendiamoci, l'Atalanta ha perso il treno Champions, ma può ancora portare a casa obiettivi importanti, che renderebbero il bilancio stagionale positivo. Per un club che ha iniziato a brillare nella provincia calcistica strappare il biglietto per un posto in Europa League non è poi una consolazione così magra, soprattutto se quella competizione quest'anno competi per vincerla. Certo, rimane qualche recriminazione per le ultime, fiacche, prestazioni in campionato, ma la sliding door vera e propria è quella di giovedì al Gewiss Stadium.

La scialba Dea che ha perso a Sassuolo non sembra nemmeno lontana parente della scoppiettante formazione vista alla Red Bull Arena di Lipsia. Il ritorno dei quarti di Europa League è la classica partita dove una stagione può cambiare. Gasperini lo sa e con gli emiliani ha tentato un turnover, che però, come lo stesso allenatore ha ammesso, non ha restituito la freschezza sperata. L'amarezza nel vedere sfilare la massima competizione continentale, a cui i neroblù hanno fatto presto ad abituarsi nelle ultime tre stagioni, può essere compensata con l'avanzamento del turno e poi, di conseguenza, puntando a mettere in bacheca il fatidico trofeo che manca al magico ciclo iniziato col Gasp.

L'all-in allora, con ogni probabilità, avverrà in Europa. Con tutti i rischi del caso. L'Atalanta ha giocato a viso aperto con un avversario talentuoso e strutturato come il Lipsia, dimostrando per larghi tratti di meritare pure un risultato più favorevole di un pareggio. Resta il fatto che la partita secca nasconde l'insidia dell'episodio, come dimostra l'ultima gara dei gironi di Champions col Villareal, persa malamente in casa con un gol subito dopo pochi secondi da Danjuma.

Il boost morale ottenuto da una storica qualificazione alla semifinale di un torneo continentale, però, potrebbe svoltare tutto anche in campionato. A oggi il club orobico si trova ottavo in classifica con una gara da recuperare e fuori dalla zona europea. Nel 2022 la Dea ha fatto 13 punti in 12 partite, la peggior striscia nell’era del tecnico nerazzurro e, guardando i punti del solo girone di ritorno, sarebbe appena tredicesima. Un bottino troppo magro per la squadra che ha incantato mezza Europa e ha portato il gigantesco fondo Bain di Pagliuca a investire su di lei.

Giovedì la Dea potrà arricchire il suo racconto di un'altra pagina storica, ovviamente il club non è mai arrivato a questo punto di una competizione europea, e invertire la rotta anche in Serie A, anche a fronte di un calendario favorevole (Verona, Venezia, Salernitana, Spezia, Milan e Empoli e il recupero col Toro). A Bergamo lo sanno: non c'è miglior modo di una vittoria per ricaricare le pile, non c'è miglior modo per non svegliarsi dal sogno. 

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