Ventura: "Da Emerson grande disponibilità"

Il ct loda il nuovo arrivato e conferma: "Sull'inizio del campionato seguiamo esempio della Germania"

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Gian Piero Ventura lavora con i giovani nello stage di Coverciano e sfrutta l'occasione per fare il punto sul momento dell'Italia. Sui volti nuovi nessun dubbio, e parole di elogio per il naturalizzato Emerson: "E' una piacevole sorpresa per come parla. Per la sua voglia. È giovanissimo e si è ritagliato un piccolo spazio ma può guadagnarne uno grande nella Roma. Il fatto che sia infortunato ma che voglia guardare, che passi da un campo all'altro in continuazione... si capisce che ha voglia di arrivare".

"Al 90% abbiamo un futuro roseo - spiega il commissario tecnico - significa come ruoli. Non sono coperti ma hanno anche gente che scalpita. Ci sono uno o due ruoli in cui non c'è tutta questa abbondanza, lasciamo stare quali". Su un possibile ruolo da direttore tecnico Ventura è chiaro: "Non ci sono novità e credo non ce ne saranno. A me hanno detto - a meno che non ci siano squadre in Europa in cui il commissario tecnico possa fare pure il direttore - che non si possa fare. Ho la presunzione di dire che per otto mesi ho fatto il dt, il ct lo faccio nei 20 giorni di campo".

Il ct parla anche della scalata nella classifica della Fifa: "Se noi dovessimo far risultato con Uruguay e Liechtenstein guadagneremo altre posizioni. Se arriviamo tra le prime dieci del mondo dopo anni non è un punto di arrivo, ma quello di partenza. Io non guardo mai indietro. Se riusciamo a migliorare ulteriormente siamo sulla strada giusta".

Il tormentone è come sempre Belotti: "Dopo cinque anni di Torino qualsiasi cosa io dica rischio di suscitare delle interrogazioni. Quando uno va via deve entrare dalla porta principale. Non deve avere premura per andare, ma quando si apre il portone. Starà a Belotti e alla società decidere. Poi magari lui rimane e costruiscono la squadra intorno a lui, ciò che mi interessa è quello che ho voluto e che ho avuto".

L'argomento del giorno è ovviamente Juve-Barcellona: "Mi dispiace non essere a Torino per vederla dal vivo, mi sarebbe piaciuto. Queste sono partite che rappresentano il calcio. Lo stage mi ha dato gioia, l'entusiasmo di questi ragazzi è straordinario. Vorrei usare una parola che è pericolosissima, ma è 'emozione', perché vedi la nascita e lo sviluppo di uno giovanissimo. Uno che sbaglia è perché è qui da poco, oggi farà meno errori, dopo ancora meno. L'emozione è quella di far sbocciare dei fiori. Ora dedico zero tempo alla Spagna, poi abbiamo tre partite. Una è quella degli stage, l'altra è contro l'Uruguay di Cavani e Suarez, giocatori di livello mondiale. Queste sono le priorità".

Sull'inizio anticipato del campionato arriva invece la spiegazione: "Si è cercato di dire che io chiedessi l'anticipo, ma no. Ho portato degli esempi, ho detto che la Germania è un punto di riferimento a livello di federazione, quando finisce un Mondiale o un Europeo, il campionato inizia più tardi. Altrimenti entro l'8 o il 10 di agosto, perché vogliono vincere. Il discorso del 13 è legato alla Spagna il 2 di settembre. Se avessimo un'altra squadra del nostro girone non avremmo neanche affrontato il problema. Se è fattibile, bene, altrimenti non fa nulla"

La chiusura è sulla presenza di El Shaarawy allo stage: "Ho affrontato il problema anche con il giocatore. All'inizio, quando dovevamo riprendere un discorso finito, era quello di Berardi e per tanti altri. Non c'era il ruolo: ora gli esterni offensivi hanno un senso, siccome El Shaarawy ha ripreso a giocare è evidente che non sia uno da stage. Noi facciamo questo, le tue caratteristiche sono buone. Lui mi ha detto 'così a giugno sarò pronto', io mi auguro che sia quello l'obiettivo".

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