Spagna-Italia, fuori i secondi

Al Bernabeu partita decisiva per la vittoria del girone e l'accesso diretto ai Mondiali

  • A
  • A
  • A

Il paradosso è che per evitare gli spareggi - che poi non sarebbero nemmeno un dramma - tocca passare per uno spareggio. Spagna-Italia è una partita senza via d'uscita, il passo necessario e tremendo da compiere per conquistarsi i Mondiali di Russia evitandosi la fastidiosa coda che attende le seconde. Senza via d'uscita per l'Italia, innanzitutto, che al Bernabeu arriva sì a pari punti della Spagna e in vetta al suo girone, ma deve vincere a tutti i costi per via di una differenza reti che ci penalizza e ci penalizzerà. E senza via d'uscita, va da sè, anche per la Spagna, che può invece permettersi il lusso di un pareggino e parte di conseguenza con tutti i favori del pronostico. Una partenza logica ma scomoda, come è facile comprendere.

Che il nostro gruppo di qualificazione fosse il più ingiusto, con due tra le squadre migliori d'Europa a giocarsi l'unico posto disponibile per finire diretti in Russia, lo sapevamo da tempo, come da tempo sapevamo che il 2 settembre, oggi, con i campionati iniziati da un niente e la preparazione fisica delle squadre tutta da rifinire, sarebbe stato il giorno dei giorni. Quello che non sapevamo allora è che l'Italia avrebbe fatto questi passi avanti, avrebbe rinnovato così la sua rosa e avrebbe avuto a disposizione giocatori di gamba e talento. Insigne, innanzitutto, finito per ritagliarsi un ruolo da protagonista solo grazie all'infortunio di Chiellini. Ventura non lo ha ammesso e non lo ammetterà mai, ma senza il ko del centrale juventino, il gioiellino napoletano non sarebbe stato della partita. Non subito almeno, perché l'idea originale del ct era quella di inserirlo in corsa. O almeno questo sembrava chiaro dai primi allenamenti di preparazione al match. Invece, senza un membro d'onore della famosa BBC, Ventura ha dovuto ripiegare sul 4-2-4 abbandonando la difesa a tre e trovando di conseguenza uno spazio per Insigne sull'out sinistro dell'attacco. A sensazione una fortuna, anche se poi sarà il campo a dirlo.

Con lui là davanti ci saranno Candreva, sul lato opposto, e la coppia ormai rodata Belotti-Immobile. E' il meglio che il nostro calcio può offrire in questo momento ed è la sola arma che abbiamo per tenere botta contro la Spagna e provare a metterli in difficoltà. Serve vincere, bisogna ricordarlo. Tanto vale, quindi, giocare senza badare a non prenderle e metterla sul chi picchia calcisticamente più forte. Senza Chiellini la difesa diventa come detto a quattro e i due centrali saranno Barzagli e Bonucci. Uno degli esterni sarà sicuramente Darmian, mentre per l'altro resta un piccolo dubbio tra Spinazzola (favorito) e Conti. L'esterno atalantino è la grande incognita della vigilia. Niente a che vedere con le sue qualità. Piuttosto qualche perplessità deriva dall'ultimo mese vissuto da Spinazzola, appunto. Tra la voglia di Juve e qualche incomprensione di troppo con Gasperini, non ha giocato molto. Anzi. Non ha giocato e basta. Se poi basti a definire un azzardo il suo schieramento nell'undici iniziale lo vedremo.

In mezzo al campo, infine, ci saranno De Rossi e Verratti. Anche in questo caso è il meglio che possiamo buttare nella mischia. Avranno bisogno, e molto, contro una mediana di grande qualità come quella spagnola - pena correre a vuoto per tutta la partita - dell'aiuto e dell'appoggio degli esterni. Sia quelli offensivi, Candreva e Insigne, sia quelli difensivi, Darmian e Spinazzola. Il 4-2-4 ci espone, è chiaro, ma ci impone di conseguenza un atteggiamento coraggioso. In altre parole, ci costringe a provare a fare noi la partita. Se la lasciamo alla Spagna o se la Spagna se la prende, sono guai seri. Ma le parole, a qualche ora del match, volano via veloci. Stanotte è la notte. Non c'è tempo per rilanci, non c'è spazio per rimpianti. Ci sono solo la Russia da conquistare e un'impresa da fare a tutti i costi.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti