Il presidente Fifa Gianni Infantino: "Un Mondiale senza Italia è tragico. Ripescaggio? Si va sul campo..."

Il numero uno della Federazione internazionale: "Da italiano dico che bisogna lavorare per tornare sul tetto del Mondo"

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"Da italiano dico che un mondiale senza Italia è tragico. Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, fare le riforme necessarie per riportare l'Italia sul tetto del mondo anche nel calcio". Lo ha detto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, premiato dal presidente del Consiglio Gentiloni alla cerimonia di consegna dei Collari d'Oro del Coni. Poi un riconoscimento importante: "La Var pienamente promossa, sta andando benissimo grazie soprattutto all'Italia". "Se c'è davvero la possibilità che l'Italia venga ripescata al Mondiale? Bisogna qualificarsi sul campo".

"Chi c'è ha meritato di esserci - ha osservato Infantino in merito all'esclusione degli azzurri dalla prossima rassegna continentale - noi dobbiamo rimboccarci le maniche e passare dalle parole ai fatti, per lavorare e fare le riforme che sono necessarie per riportare il calcio italiano dove è giusto che sia".

"C'è davvero la possibilità che l'Italia venga ripescata al Mondiale? Bisogna qualificarsi sul campo". Gianni Infantino esclude così la possibilità per gli Azzurri di partecipare alla rassegna in Russia 'sfruttando' i problemi che riguardano la Federcalcio spagnola dopo le elezioni. "Il fatto che non vada al Mondiale è per tutti gli italiani una tragedia, sportivamente parlando, ma deve essere uno stimolo. Bisogna imparare dalle sconfitte, rimboccandosi le maniche e lavorare, e gli italiani sicuramente lo sanno fare come hanno sempre dimostrato - aggiunge il presidente della Fifa a margine della consegna dei Collari d'Oro al Coni -. Bisogna passare dalle parole ai fatti, serve riformare, rinnovare, andare alla radice dei problemi per fare meglio in futuro".

Cosa pensa il presidente della Fifa delle prossime elezioni della Figc? "La governance è importantissima, ovvio, bisogna che chi dirige il calcio italiano abbia la possibilità di prendere decisioni - risponde Infantino -, di incidere nel movimento. Lo sappiamo tutti cosa va fatto in Italia, da anni si parla degli stadi, dei movimenti giovanili, della formazione. Bisogna trarre spunto da questa sconfitta per tornare ai vertici.

Riguardo al premio conferitogli dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Infantino ha poi dichiarato: "È un grande onore e privilegio, prima di essere dirigenti siamo tutti tifosi: al presidente dico che siamo orgogliosi di essere italiani".

"Se con l'introduzione della Var si è eliminata la cultura del sospetto? Questa è una malattia veramente molto italiana ma che non esiste. La Var è una macchina bellissima che dà più giustizia e trasparenza al calcio. Gli darei un nove dopo le prime due giornate. Bisogna guardare le decisioni che vengono prese grazie alla Var - ha detto ancora Infantino - e alla fine sono decisioni giuste. Gli errori ci saranno sempre quando ci sono gli esseri umani, l'importante è evitare quelli clamorosi e gravi, e con il Var si evitano al 100%". Secondo il massimo dirigente del calcio mondiale, "nel 2017, quando in pochi secondi tutti gli spettatori sanno se l'arbitro ha commesso un errore e l'unico che non lo sa è l'arbitro stesso perché glielo proibiamo noi, dobbiamo cambiare e il lavoro che si sta facendo in Italia è all'avanguardia, è eccellente".

"Ovviamene bisogna applicare la Var per i casi chiari - ha concluso il presidente della Fifa - e non per tutte le interpretazioni, e in questo senso aiuta a prendere delle decisioni giuste e vogliamo tutti la giustizia anche nel calcio".

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