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Nba: Utah ko sotto i colpi di Doncic, il derby di NY va ai Nets  

La capolista della Western Conference perde contro Dallas, sesta vittoria consecutiva per Phoenix

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Luka Doncic show nella vittoria di Dallas contro Utah, con Nicolò Melli che parte titolare e resta in campo 32 minuti. Phoenix consolida la seconda posizione a Ovest, con Devin Booker top scorer contro Houston (36). Il derby di New York viene aggiudicato dai Nets, grazie ai 40 punti realizzati da Kyrie Irving nel successo in volata sui Knicks; James Harden si infortuna dopo 4 minuti. San Antonio travolta in casa dai Cavs di Darius Garland.

DALLAS MAVERICKS-UTAH JAZZ 111-103

Utah costretta a incassare la sconfitta a Dallas dopo essere stata beffata dai Mavericks, che tirano 23/49 da tre punti di squadra contro il modesto 12/44 raccolto dai Jazz, ko nonostante i 28 punti di Mike Conley e i 16 a testa di Bojan Bogdanovic, Jordan Clarkson e Donovan Mitchell. L’uomo copertina della sfida è, ancora una volta, Luka Doncic: 31 punti, 9 rimbalzi e 8 assist per lui. Da sottolineare anche la prestazione di Dorian Finney-Smith: 23 punti (massimo stagionale) con 5/12 dall’arco, 6 rimbalzi e 4 assist. Nicolò Melli parte nuovamente da titolare (in campo per 32 minuti, suo nuovo massimo stagionale per utilizzo). Il giocatore azzurro non segna nonostante i sette tentativi (0/5 dall’arco), ma ha lo stesso un impatto positivo sul match con i suoi 7 rimbalzi, 2 stoppate e al +5 di plus/minus.

HOUSTON ROCKETS-PHOENIX SUNS 130-133

Sesto successo consecutivo (nono nelle ultime 10 gare) per Phoenix, che avvicina il primo posto a Ovest dei Jazz con la vittoria in volata contro Houston, che vede tre giocatori andare oltre quota 20 punti segnati: 23 per Christian Wood, 21 per Kelly Olynyk e 20 per Kevin Porter Jr. Ma non basta per evitare la quinta sconfitta di fila. Il protagonista in casa Suns è Devin Booker, il quale segna 18 dei suoi 36 punti nel quarto periodo, decisivo nel tenere a bada il tentativo di rimonta dei Rockets in un match per lui da 11/20 al tiro e 6/8 dall’arco, alla guida di un quintetto tutto con almeno 10 punti a referto: Chris Paul ne mette 19 con 11 assist (giunto alla gara n°500 in carriera in doppia cifra per passaggi vincenti); Deandre Ayton eguaglia il suo massimo in stagione da 27 punti, condito con 11 rimbalzi e un paio di stoppate.

BROOKLYN NETS-NEW YORK KNICKS 114-112

Vittoria complicata quanto preziosa per i Nets, che si aggiudicano il derby di New York con i due tiri liberi a bersaglio a 3.7 secondi dalla sirena realizzati da Jeff Green (23 punti e 4 rimbalzi, con 6/15 dal campo). Tutto questo nonostante Brooklyn sia stata costretta dopo pochi minuti a fare a meno di James Harden (tornato in campo dopo 2 gare d’assenza), fermato nuovamente dopo 4 minuti e un tiro sbagliato per il riacutizzarsi del problema al bicipite femorale. Al resto sul parquet ci pensa Kyrie Irving, autore non solo della tripla del sorpasso a 59 secondi della sirena, ma protagonista della sua settima gara da almeno 40 punti in maglia Nets. LaMarcus Aldridge, partito in quintetto, raccoglie 8 punti con otto conclusioni. I Knicks perdono la quarta gara delle ultime cinque giocate dopo che il tentativo sulla sirena di Julius Randle non trova il fondo della retina.

SAN ANTONIO SPURS-CLEVELAND CAVALIERS 101-125

Ottavo ko nelle ultime 10 partite per San Antonio, arrivato al termine di una delle partite peggiori della stagione dei texani. DeMar DeRozan segna 20 punti con 12/13 dalla lunetta, senza riuscire a invertire la tendenza di un match in cui gli Spurs non riescono a proteggere il ferro e sprofondano ben oltre la doppia cifra di svantaggio. Ancora senza l’infortunato Jarrett Allen, Cleveland si gode uno scatenato Darius Garland, che gioca la migliore partita offensiva della sua carriera (il precedente massimo in carriera, 29 punti, erano arrivati sempre contro gli Spurs lo scorso 19 marzo): questa volta sono 37 con 14/22 dal campo, 7 assist, 5/10 dall’arco e un paio di palloni recuperati in 30 minuti. Una prestazione decisiva per i Cavs per interrompere una striscia di cinque sconfitte.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-SACRAMENTO KINGS 116-106

D’Angelo Russell è decisivo contro i Kings in uscita dalla panchina e guida Minnesota alla vittoria dopo 26 gare d’assenza a causa di un intervento al ginocchio: 25 punti con 7/19 al tiro e 4 triple a bersaglio per lui. Karl-Anthony Towns è autore di 23 punti, 13 rimbalzi e 5 assist. Al resto pensa Anthony Edwards, il quale ne aggiunge 19 e 8 rimbalzi, in un match in equilibrio per tre quarti e vinto dai Timberwolves grazie al 34-24 finale. Sacramento subisce la quarta sconfitta consecutiva nonostante i 31 punti e 9 assist di De’Aaron Fox, i 21 con 12 rimbalzi di Harrison Barnes e i 18 con 6/16 dalla lunga distanza di Buddy Hield. I Kings rimangono così al 12° posto e ancora lontani dalle posizioni play-in occupati in questo momento dagli Warriors e dagli Spurs.

TORONTO RAPTORS-WASHINGTON WIZARDS 103-101

Per Washington si tratta della quarta sconfitta consecutiva: gli Wizards vengono beffati sulla sirena dalla prodezza di Gary Trent Jr., abile dalla lunga distanza a riportare avanti Toronto dopo che il tentativo di sorpasso di Pascal Siakam a 27 secondi dalla sirena era stato sanzionato a causa di uno sfondamento. Dall’altra parte Raul Neto va a vuoto con il lay-up del potenziale +3, lasciando così all’ex giocatore di Portland il rimbalzo e i 5 secondi necessari per prepararsi al meglio alla conclusione. Trent Jr. mette a segno 16 punti con 15 conclusioni dal campo, a cui si aggiungono i 22 punti con 10/16 al tiro di Siakam. I capitolini sprofondano, nonostante Russell Westbrook le provi tutte (23 punti, 14 rimbalzi e 11 assist); alla fine Washington rimane 13esima nella Eastern Conference.

OKLAHOMA CITY THUNDER-DETROIT PISTONS 108-132

I Detroit Pistons vincono la sfida tra le due delle peggiori squadre di Nba: battuti gli Oklahoma City Thunder, che giungono così alla loro terza sconfitta consecutiva. Il tutto in un match segnato in avvio dal 30-19 di parziale in favore degli ospiti, che si dimostrano sempre ampiamente in controllo della sfida nei restanti tre quarti di gara. Alla sirena finale sono 21 punti con 7/15 dal campo per Jerami Grant, ex di giornata e giocatore dei Thunder per tre stagioni (dal 2016 al 2019), prima del passaggio ai Nuggets. I padroni di casa, ancora senza Shai Gilgeous-Alexander, non vanno oltre i 19 punti di Aleksej Pokusevski e i 17 di Svi Mykhailiuk e rimangono fermi alla terzultima posizione della Western Conference.

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