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Nba: Oklahoma supera Minnesota, vincono Milwaukee e i Cavs  

Settimo successo di fila per Cleveland, che si conferma come quarta forza dell'Eastern Conference, dove sorridono anche i Bucks e i 76ers. Okc vince il duello al vertice a Ovest, ma resta seconda

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Nba: Oklahoma supera Minnesota, vincono Milwaukee e i Cavs<br />
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© Getty Images

La notte dell'Nba vedeva tutti i riflettori puntati sul big match della Western Conference, che premia gli Oklahoma City Thunder: Gilgeous-Alexander trascina con 33 punti e Okc regola Minnesota in trasferta col punteggio di 102-97, portandosi a una sola vittoria dalla capolista. Lillard ne fa 45 e trascina Milwaukee, vincono anche i 76ers a Charlotte. Settima di fila per i Cavs, sorridono Spurs e Bulls. I Knicks regolano Toronto, Utah va ko.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 97-102
Il big match dela Western Conference va agli Oklahoma City Thunder, che ribaltano i giochi con un ultimo quarto da 28-14 ed espugnano la casa di Minnesota: 102-97 il punteggio, che porta Okc (29-13) a una sola vittoria dalla capolista (30-12). L'Ovest vede la sua leader mostrare qualche cedimento, dopo il +9 del terzo quarto e una sconfitta che matura nei minuti finali: si interrompe la serie di quattro successi consecutivi e sono quattro i ko nelle ultime dieci per i T'Wolves. Il grande trascinatore è ovviamente Shai Gilgeous-Alexander, che chiude la partita con 11 punti nel quarto decisivo: sono in tutto 33 i suoi punti contro la capolista della Western Conference, precedendo nel tabellino Jalen Williams (20) e Holmgren (15) per Okc. I Thunder forzano 21 palle perse ai rivali e ringraziano gli errori di Anthony Edwards: tre errori consecutivi nei liberi che avrebbero potuto dare la parità a Minnesota a quattro secondi dalla fine, e invece consegnano solo la vittoria ai rivali. Ant chiude comunque con 19 punti alla pari di Towns, che vi aggiunge 11 rimbalzi. Numeri che, sommati ai 18 punti di Naz Reid e ai 15 di McDaniels, non bastano per evitare la sconfitta. 

DETROIT PISTONS-MILWAUKEE BUCKS 135-141
I Bucks giocano con pigrizia, concedono un sorprendente 57% da tre ai Pistons e devono accelerare nel finale per sconfiggere la peggior rosa dell'Nba col punteggio di 141-135. Il match si rivela in realtà molto equilibrato, più di quanto le statistiche potrebbero far credere. Milwaukee ne porta sei in doppia cifra ed ha un assoluto trascinatore: Damian Lillard chiude con 45 punti, 11 assist, 6 rimbalzi e 12/22 al tiro, segnando tutti i canestri decisivi. Alle sue spalle Giannis Antetokounmpo, che sfiora la tripla doppia con 31 punti e un totale di 10 rimbalzi e 9 assist, convincenti anche Lopez (19) e Middleton (17). Non convince affatto, invece, la difesa dei Bucks: i Pistons possono fare il bello e il cattivo tempo, spaventando a lungo i rivali. Il veterano Alec Burks trova una strepitosa prestazione da 33 punti, venendo seguito a ruota dal rookie Ausar Thompson (22+9 rimbalzi), da Bojan Bogdanovic (19) e da Ivey (18). Sfuma ancora però l'impresa dei Detroit Pistons, che restano privi di Cade Cunningham e fanno debuttare Danilo Gallinari: il Gallo, che gioca col 12 per omaggiare papà Vittorio, termina con 8 punti e tre assist in 16' giocati. Milwaukee resta così seconda a Est (29-13), dove Detroit è sempre ultimissima col peggior record Nba: 4 vittorie e 38 sconfitte. 

CHARLOTTE HORNETS-PHILADELPHIA 76ERS 89-97
Sorridono anche i Philadelphia 76ers, che conquistano la quinta vittoria consecutiva e restano in scia alle prime della classe a Est: Embiid e compagni sono terzi con uno score di 28-13, alle spalle di Boston e Milwaukee. Questa volta a cadere sono gli Charlotte Hornets, capaci di chiudere sul +4 nel terzo quarto e travolti nell'ultimo periodo: qui un parziale di 28-16 vale il successo dei Sixers. Joel Embiid firma una gara a basso punteggio (97-89) con una prova sontuosa, che lo vede segnare un terzo dei punti dei suoi: 33 punti e 10 rimbalzi per l'Mvp della scorsa stagione, che precede Harris (21) e un Maxey da 16 punti e 8 assist. Agli Hornets, terzultimi a Est (9-31), non bastano i 25 punti e 11 rimbalzi di Miles Bridges e i 23 di Brandon Miller, che precede Rozier (19). Pesa come un macigno l'assenza di LaMelo Ball, che resta ai box per un forte dolore alla caviglia destra. 

ATLANTA HAWKS-CLEVELAND CAVALIERS 98-116
Gli Hawks erano arrivati a casa da Miami in piena notte e non giocano come sanno contro i Cleveland Cavaliers, che hanno vita facile in questo match in trasferta: il +14 del secondo quarto va a indirizzare definitivamente la sfida e i Cavs festeggano la settima vittoria consecutiva, che marchia a fuoco il loro quarto posto nell'Eastern Conference (25-15) e fa scivolare Atlanta in decima posizione (18-24). Non c'è un vero e proprio trascinatore per gli ospiti, che ne portano sette in doppia cifra con una grande prova collettiva: guida la truppa Donovan Mitchell con 18 punti e 8 assist, con Merrill a quota 18 e le ottime prove di Wade (17), Niang e Allen (14). Si ferma a tre la striscia di successi degli Hawks, a cui non bastano i 24 punti di Dejounte Murray e i 20 di Jalen Johnson. 

HOUSTON ROCKETS-UTAH JAZZ 127-126 dts
I Rockets vincono un'autentica battaglia punto a punto contro gli Utah Jazz, che sognano a lungo il colpo grosso in trasferta, dopo aver rimontato uno svantaggio di 17 punti che avevano accumulato nel primo tempo. Il punteggio torna in parità nel terzo quarto e non si schioda nel quarto, portando tutti ai supplementari. Qui la spunta Houston col punteggio di 12-11, approfittando degli errori avversari: Sexton sbaglia il canestro del sorpasso, dopo aver mancato la tripla della vittoria sulla sirena, e Clarkson manca un tiro semplice a tre secondi dalla fine. Matura così la seconda sconfitta consecutiva dei Jazz, che avevano interrotto una striscia di sei vittorie consecutive nello scorso match: non bastano i 33 punti con 12 rimbalzi di Clarkson, così come i 28 di Sexton e i 22 di Markkanen, per evitare il ko. Fornisce il suo contributo anche Simone Fontecchio: 4/7 al tiro (2/5 da tre) con 10 punti, 7 rimbalzi e 3 assist in 29' giocati dal quintetto. L'assoluto protagonista del match gioca però nei Rockets, perché Alperen Sengun trova il suo career high in Nba con 37 punti e 14 rimbalzi: il turco fa tremare i suoi tifosi sbagliando i due liberi che potrebbero compromettere tutto, ma poi chiude da Mvp. Alle sue spalle brillano Jabari Smith (24), VanVleet (18) e Whitmore (17), in una Houston che risale in 11a posizione (20-21). Nona piazza invece per gli Utah Jazz con uno score di 22 vittorie e 22 sconfitte. 

NEW YORK KNICKS-TORONTO RAPTORS 126-100
Il pubblico del Madison Square Garden applaude gli ex RJ Barrett e Immanuel Quickley, che poi escono sconfitti dalla sfida contro i New York Knicks: 126-100 il punteggio, che matura con una ripresa da 67-43 per i padroni di casa, che avevano chiuso solo sul +2 a metà gara e dominano a rimbalzo (61-31). La sesta sconfitta nelle ultime sette per i canadesi matura nonostante la buona prova di RJ Barrett di fronte al suo pubblico: 20 punti per lui, che precede Trent (16) e Quickley (12). Prova da ricordare invece per Jalen Brunson, che chiude con 37 punti, 5 rimbalzi e 9 assist tirando al 13/23 dal campo in 35' giocati. Da evidenziare anche la tripla doppia di Julius Randle: 18 punti, 16 rimbalzi e 10 assist. I padroni di casa trovano anche 18 punti dall'ex di turno Achiuwa, che chiude con 9/10 al tiro, 17 da DiVincenzo e 14 da OG Anunoby. Gira tutto alla perfezione per i Knicks, che restano quinti a Est (26-17) e infilano la terza vittoria di fila. Toronto mantiene invece il suo 12° posto (16-27) nella medesima Conference. 

CHICAGO BULLS-MEMPHIS GRIZZLIES 125-96
Una ripresa sontuosa, da 75 punti a 56, concede la vittoria ai Chicago Bulls contro i rimaneggiati Memphis Grizzlies: sesto successo nelle ultime otto sfide per i padroni di casa, che ora sono saldamente noni a Est (21-23) e sconfiggono la terzultima forza della Western Conference (15-27). Il momento decisivo arriva nel terzo quarto, quando i Bulls vanno sotto e poi si risvegliano piazzando un parziale da 17-0 che indirizza definitivamente la sfida. Anche qui, come si era detto per i Cavs, sono sette i giocatori in doppia cifra e vince la squadra: il top-scorer è Dosunmu a quota 20, precedendo DeRozan (18) e White (17), ma briolla anche un Vucevic da 11 punti e 11 rimbalzi. I Bulls la decidono anche con una panchina da 56 punti (a 35) contro i Grizzlies, che non vanno oltre i 26 punti di Jaren Jackson Jr. e i 14 di Kennard e Vince Williams. 

WASHINGTON WIZARDS-SAN ANTONIO SPURS 127-131
I San Antonio Spurs vincono la sfida tra le squadre col peggior record in Nba, davanti ai Detroit Pistons, ma non si schiodano dall'ultimo posto nella Western Conference (8-34): il 131-127 sui Washington Wizards, sempre penultimi a Est (7-34) col terzo ko consecutivo, non genera dunque reali variazioni nella classifica degli Spurs. La vittoria matura nel finale per Wembanyama e compagni, dopo il 100-100 del terzo quarto e un pessimo avvio nel quarto: i Wizards volano sul +12 e vengono ribaltati con un parziale di 22-6 negli ultimi cinque minuti. A Washington non bastano sette giocatori in doppia cifra: il neoacquisto Marvin Bagley III chiude con 21 punti e 12 rimbalzi davanti ad Avdija, Poole e Kisper (16), con Bilal Coulibaly a 14 e Kyle Kuzma che termina con 11 punti e 12 rimbalzi. La sfida tra ex compagni nelle fila dei Metropolitans 92 e in terra francese premia dunque Victor Wembanyama, che chiude con 24 punti e un totale di 8 rimbalzi e 4 assist: sono in tutto sei i giocatori in doppia cifra per gli Spurs, con le brillanti prove di Sochan (23) e Vassell (21) in supporto alla scelta numero uno del Draft. 

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