Jokic fa 40 punti e i suoi decollano: terzo successo di fila su Minnesota (112-97) e 3-2 nella serie. Stesso punteggio per i newyorkesi, che ripartono dopo due ko
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Le semifinali di Conference della Nba continuano a sorridere ai Denver Nuggets che, dopo aver raddrizzato la serie con due successi esterni, non sbagliano in casa: una grande prestazione di Jokic (40 punti) e compagni vale la vittoria per 112-97 e il 3-2 sui Minnesota Timberwolves. Venerdì il match point per chiudere i giochi per i campioni in carica e per i Knicks, che travolgono Indiana: Brunson ne fa 44 e domina nel 121-91 sui Pacers, è 3-2 per New York.
DENVER NUGGETS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 112-97 (3-2)
Denver non si ferma più e, dopo aver vinto due gare in trasferta, marca il primo punto casalingo di questa emozionante serie delle semifinali della Western Conference: è 3-2. I Nuggets approfittano di una grande ripresa per sconfiggere ancora i Minnesota Timberwolves, che scivolano dal -6 di metà gara al -15 finale: 112-97 il punteggio che consegna il match point in gara-6, in programma per le 2.30 italiane di venerdì, ai campioni in carica. La consegna del terzo premio di Mvp della Nba carica Nikola Jokic, che è un grande fattore nel successo dei suoi e contribuisce ampiamente alla distruzione della miglior difesa della lega: il serbo chiude con 40 punti, 7 rimbalzi e 13 assist, ma soprattutto non perde un singolo pallone. Le sue statistiche individuali sono da manuale: 15/22 al tiro, 2/3 da tre, 8/9 ai liberi e due recuperi. Una prestazione che fa giocare meglio tutta la squadra, che porta altri quattro giocatori in doppia cifra: 18 punti e 10 rimbalzi per Gordon, che precede Jamal Murray (16) e Kentavious Caldwell-Pope (16), oltre al contributo di Christian Braun (10). Nelle fila dei Timberwolves, invece, pesano l'assenza di Conley (problema al tendine d'Achille) e la serataccia di Anthony Edwards: il leader di Minnesota trova un deludente 5/15 al tiro e chiude con soli 18 punti, gli stessi di Gobert. Il francese ottiene anche 11 rimbalzi, ma viene dominato da Jokic negli uno contro uno. Il migliore della formazione ospite è Karl-Anthony Towns, che chiude con 23 punti, ma non basta per frenare l'avanzata di Denver. Un'avanzata che potrebbe vedere i campioni in carica chiudere i giochi tra quarantott'ore.
NEW YORK KNICKS-INDIANA PACERS 121-91 (3-2)
In una serie ad altissima tensione, che vede gli arbitri dispensare cinque falli tecnici e molti contatti al limite, i New York Knicks vanno a restituire ai Pacers ciò che avevano subito in gara-4: dal 121-89 di due giorni fa, alla vittoria per 121-91 che consegna ai newyorkesi il vantaggio per 3-2 nella serie. Non c'è mai partita, eccezion fatta per il primo quarto (38-32): i Knicks volano sul +15 a metà gara e dilagano fino a raggiungere i trenta punti di vantaggio. Troppo brutta per essere vera Indiana, che effettua un deciso passo indietro dopo due vittorie consecutive: Siakam è il migliore con 22 punti davanti a Turner (16), mentre delude Haliburton. Dopo aver disputato tre gare oscillando intorno ai trenta punti di media, la stella dei Pacers chiude a quota 13 e vive una serata anonima sotto ogni punto di vista: cinque assist e 5/9 al tiro in 34 minuti. Di tutt'altro spessore la prova dei Knicks, che hanno in Jalen Brunson il loro trascinatore. La stella newyorkese, dopo aver sofferto in gara-4, si risolleva con 44 punti e uno spettacolare 18/35 al tiro: per lui anche 7 assist e 4 rimbalzi, col record di punti nel primo tempo per il suo club (28) nei playoff. Oltre alla prova del suo leader, serve anche una mossa di coach Thibodeau per sbloccare i giochi: l'inserimento di McBride in quintetto al posto di Achiuwa è decisivo, visto che Deuce segna 17 punti. Tutta la squadra gioca meglio, con Hart a quota 18 (più 11 rimbalzi) insieme a Burks, e sopperisce alla prova-no di Donte DiVincenzo: solo otto punti per l'italoamericano. New York avrà il suo match-point venerdì in gara-6, con l'obiettivo di raggiungere una finale di Conference che manca dal 2000. Merito anche di Isaiah Hartenstein, che chiude con 17 rimbalzi e ne trova 12 nella metà campo offensiva: in tutto sono venti per i newyorkesi, un nuovo record di franchigia che ben riassume la loro prestazione.