Warriors, Durant assicura: "Volevo prendermi quel tiro"

La stella di Golden State avverte: "Non è finita, i closeout game non sono mai facili"

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I Golden State Warriors sono una macchina perfetta. Dopo 15 partite di playoff, infatti, sono arrivate altrettante vittorie, 3 delle quali nelle Finals. Il protagonista assoluto della vittoria alla Quicken Loans Arena è ancora Kevin Durant, autore del canestro decisivo nel finale: "Mi sono allenato tanto per prendermi quel tiro nel finale, so che è quello che ci si aspetta da me". Amaro LeBron: "Mai visto nessuno con questo potenziale offensivo".

"Volevo prendermi quel tiro, sapevo che anche se l'avessi sbagliato c'era tempo per provare a prenderne un altro". Parla da leader assoluto Kevin Durant, il protagonista indiscusso della vittoria in gara 3 dei Golden State Warriors nelle Finals Nba contro i Cleveland Cavaliers. "Mi sono concentrato sul tiro, ma tutto nasce da due azioni difensive negli ultimi minuti che ci hanno permesso di giocarci i palloni decisivi. Mi sono allenato tanto per prendermi quel tiro nel finale, so che è quello che ci si aspetta da me", assicura l'ex Oklahoma City Thunder che chiude con 31 punti ed il canestro del sorpasso nel finale. Nonostante l'ampio margine di sicurezza, Durant non si fida dei Cavs: "Non è finita, i closeout game non sono mai facili, soprattutto in trasferta. Non voglio rilassarmi, voglio vivere il momento e concentrarmi su gara-4".

Del cammino perfetto degli Warriors nei playoff ha parlato anche Stephen Curry che non si nasconde: "Ora diventa un obiettivo concreto - spiega in conferenza stampa -. Abbiamo sempre detto che volevamo mettere in fila 16 vittorie consecutive, non importa come ci saremmo arrivati, ma a questo punto perché non provarci già venerdì notte?". Non mancano gli elogi per KD: "Kevin è un giocatore che ha fiducia in sé stesso, che conosce la sua forza. È stato bello vederlo cercare la sua mattonella, andare al tiro con fiducia. Anche nei timeout non c'era ansia".

Nessuno nella storia della Nba ha mai rimontato sotto per 3-0 in finale. Ne è consapevole anche LeBron James che, nonostante i 39 punti segnati, ha dovuto lasciare il parquet con un'altra dolorosa sconfitta sulle spalle: "Ora è una situazione disperata - assicura il 'Re' -. Non mi interessa sapere cosa dirà la gente, voglio solo andare a casa, riposare, essere pronto per venerdì e poi giocare gara-4 un possesso alla volta, senza pensare ad altro". Il ‘Re' riconosce i giusti meriti agli avversari che navigano a vele spiegate verso il secondo titolo NBA in tre anni: "Credo siano la squadra con più potenziale offensivo che abbia mai affrontato in tutta la mia lunga carriera. Solo se giochi una partita perfetta allora puoi avere qualche possibilità di farcela contro di loro".

Deluso per la sconfitta, nonostante una prova eccezionale (38 punti), si è detto anche Kyrie Irving: "Perdere così fa male, è dura - commenta in conferenza stampa -. Abbiamo fatto grandi cose, stasera, la gara si è decisa solo nel finale, hanno segnato tiri importanti negli ultimi minuti. Temo che l'ultimo tiro di Durant continuerò a riviverlo a lungo nella mia testa". La stanchezza non sarà decisiva in gara 4: "Sono le finali NBA, devi dare tutto, stancarsi fa parte del gioco. Sono stati bravi a fare grandi cose nel finale, allargando sempre il campo, mantenendo il ritmo alto. Se lo meritano".

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